A dispetto della elevata presenza antropica, è un'area dotata di elevata diversità paesaggistica e biologica, con notevole estensione di boschi e praterie di alta quota, nonché zone umide e di torbiera, favorite dai substrati impermeabili.
Lo spettacolare ammasso di blocchi dolomitici delle Cinque Torri non ha eguali dal punto di vista paesaggistico e le sue rupi strapiombanti sono costellate dalla fioritura della endemica Campanula morettiana.
È un'area di alta quota, posta in gran parte al di sopra del limite del bosco e quindi priva di insediamenti silvo-pastorali; l'impronta glaciale è leggibile in tutti i paesaggi di questo territorio, con presenza di importanti marocche e circhi glaciali e con estese pareti rocciose e ghiaioni, ove prevale una rada vegetazione rupestre, ricca tuttavia più che altrove di endemismi e specie rare.
Altre informazioniSeparati dalla boscosa Val Padeon, i due massicci rivolgono verso il fondovalle d'Ampezzo dei versanti scoscesi e soleggiati; il Pomagagnon alterna alle rupi delle erte pale erbose, un tempo falciate e ricche di fauna e di flora, ove sopravvive la rara coturnice (Alectoris graeca); sui dirupi più soleggiati, da Podestagno a Zumeles, crescono le rare Artemisia nitida e Viola pinnata e svernano diverse specie animali, fra le quali diversi branchi di camosci.
Altre informazioniLa vasta e indisturbata foresta che ricopre il versante ampezzano della Croda da Lago si sviluppa dal piano del faggio e dell'abete bianco, sul fondovalle, fino al limite superiore del bosco, per un dislivello di oltre 1000 metri; i pini cembri della Val Negra e Val di Formin possono superare i 500 anni di età.
Altre informazioniE' il massiccio più interno delle Dolomiti d'Ampezzo, con clima spiccatamente continentale ed estesa presenza dei larici-cembreti al limite superiore del bosco; i pini cembri secolari di Lerosa sono un esempio significativo.
Altre informazioniDefilata rispetto ai principali flussi turistici e alle visuali panoramiche più conosciute, quest'area montuosa interna delle Dolomiti d'Ampezzo racchiude in sé degli autentici gioielli naturalistici, frutto di una particolare storia geologica e geomorfologica, ma anche di una presenza umana alquanto discreta, che ha permesso il permanere di angoli di natura assolutamente incontaminati.
Altre informazioniAl pari della Tofana, il massiccio del Sorapìs si eleva con alte pareti sui versanti nord e sud, creando un importante effetto "barriera" anche dal punto di vista climatico; molto aridi e caldi i suoi versanti meridionali, ricoperti di pinete di pino silvestre e fitte mughete, molto nevosi e valanghivi i suoi erti pendii settentrionali, ricoperti da piceo-faggeti e larici-cembreti; nei circhi più elevati albergano ancora tre piccoli ghiacciai, gli unici che possano ancora definirsi tali nelle Dolomiti d'Ampezzo.
Altre informazioniE' una delle montagne più "massicce" delle Dolomiti d'Ampezzo; le tre cime delle Tofane sono le più elevate del Parco e superano i 3200 metri di quota.
Al di sopra di una fragile basamento argilloso, che cinge tutto il massiccio, si ergono alte pareti di Dolomia Principale, che raggiungono la loro migliore espressione con la grandiosa parete sud della Tofana di Ròzes.
L'ampia conca per la quale Cortina è giustamente famosa, poggia su un letto di sedimenti argillosi ed è caratterizzata da diverse colate di frana che convergono verso il fondovalle; è quindi diffusa la presenza di zone umide di varia natura, che punteggiano a macchia di leopardo ogni angolo della valle e ne arricchiscono in maniera considerevole la biodiversità; si citano ad esempio le due carnivore Utricularia stygia e Utricularia australis; fra gli anfibi viene annoverato anche l'ululone dal ventre giallo (Bombina variegata).
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