Vai alla home di Parks.it
 

Parco dell'Etna: salvezza e nuove prospettive per il Centro recupero fauna selvatica, incontro nella sede dell'Ente

(Nicolosi, 29 Gen 14) La salvezza nell'immediato e la prospettiva di un rilancio e di un rafforzamento delle attività del Centro recupero della fauna selvatica di Valcorrente, l'unico nel territorio della provincia di Catania, che attraversa un momento di gravissima difficoltà dopo la cancellazione dei fondi erogati dalla Regione e contenuti nella ex tabella H, è stato il tema di un incontro organizzato stamattina dal Parco dell'Etna nella sede di Nicolosi.

   Il centro recupero cura ogni anno dai 500 ai 700 esemplari di ogni tipo di fauna (volatili, rettili, mammiferi, ecc); di recente, sono stati salvate e liberate alcune aquile minori ed è stato recuperato un Biancone. Sul campo, vengono curati e liberati esemplari di balene, delfini e tartarughe marine. Una struttura, dunque, con una funzione pubblica particolarmente rilevante, come ha tenuto a sottolineare Luigi Calabrese, presidente del Fondo Siciliano per la Natura, l'ente che gestisce storicamente il Centro di recupero di Valcorrente: "La nostra è una vera e propria missione, che assolviamo grazie alla passione e al grande impegno dei nostri volontari, ma che necessita anche di sostegni e risorse economiche ormai esaurite. Ci sentiamo figli di un dio minore, ma vogliamo continuare a esistere e a svolgere il nostro ruolo, che riteniamo molto importante. Per questo crediamo che un'alleanza forte e virtuosa con una istituzione come il Parco dell'Etna possa essere fondamentale per il futuro del Centro", ha spiegato Calabrese.

  Consapevole di queste difficoltà, il Parco ha voluto oggi cominciare ad esplorare le possibili soluzioni, organizzando un incontro con la presenza delle principali autorità in materia del territorio. Insieme alla presidente Marisa Mazzaglia e numerosi funzionari dell'Ente, per il Fondo Siciliano della Natura c'erano il presidente Calabrese e il segretario Antonio Salamanca, tecnico faunistico; Grazia Muscianisi, responsabile del Centro di recupero, e il fondatore Luigi Lino, oggi responsabile della conservazione e dell'educazione ambientale; Maurizio Pennisi, della Ripartizione faunistico-venatoria di Catania, riferimento del Centro per la Regione siciliana; Sergio Mangiameli, presidente dell'Associazione ambientale Piuma Bianca, fortemente impegnata sui temi della tutela e del recupero della fauna selvatica, insieme al segretario dell'Associazione Ernesto Pulvirenti,  "Abbiamo prontamente raccolto l'appello lanciato dal Centro Recupero Fauna selvatica, in grave sofferenza per la mancanza di risorse e faremo di tutto per salvarne l'esistenza e il ruolo di grande rilievo. L'attenzione e la tutela della fauna selvatica, presente con specie molto importanti nella nostra area protetta, rientra tra le principali finalità del Parco dell'Etna", ha sottolineato la presidente Mazzaglia.

  Diverse le ipotesi sul tappeto: dalla più semplice, una convenzione tra Enti con forme di sostegno alle attività del Centro di recupero, alla più ambiziosa, la creazione di un Centro faunistico per l'educazione ambientale, come accade nei più importanti Parchi italiani. "Siamo molto soddisfatti di questo incontro e vogliamo mettere a disposizione del Parco dell'Etna la nostra esperienza e passione e il nostro volontariato", ha commentato Luigi Lino, "padre nobile" del Fondo siciliano per la natura.

L'incontro per il Centro Recupero Fauna Selvatica
L'incontro per il Centro Recupero Fauna Selvatica
share-stampashare-mailQR Codeshare-facebookshare-twitter
© 2024 - Ente Parco dell'Etna