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Progetto discarica Co.Ve.Ri. Casale sul Sile (TV)

Il Presidente del Parco del Sile Nicola Torresan a nome del Comitato Esecutivo esprime la posizione dell'Ente Parco

(Treviso, 13 Set 13) Il Presidente Nicola Torresan a nome del Comitato Esecutivo del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile in merito progetto discarica Co.Ve.Ri. Scarl di Casale sul Sile (Treviso) intende informare e riassumere la posizione e l'indirizzo dell'Ente.

Questa Amministrazione dell'Ente Parco Sile è venuta a conoscenza del progetto della discarica Co.Ve.Ri. nell'autunno 2012, attivandosi immediatamente per conoscere e valutare gli effetti che tale intervento avrebbe arrecato all'ecosistema dell'area protetta e al bacino idrografico del Sile (documentazione inserita nel cd allegato alla presente nota).

PREMESSO:

che l'Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile è stato istituito con L.R.  28.01.1991,  n. 8, al fine di tutelare i caratteri naturalistici, storici ed ambientali del territorio del fiume Sile.;

che ai sensi della L.R. 8/91 istitutiva, tra le finalità del Parco Naturale Regionale del fiume Sile si annoverano:

a) la protezione del suolo e del sottosuolo, della flora, della fauna e dell'acqua;

b) la protezione e la valorizzazione del bacino idrografico nella sua funzione di risorsa idropotabile;

c) la tutela delle specifiche particolarità antropologiche, idrogeologiche, geomorfologiche, vegetazionali e zoologiche;

che il territori tutelato comprende il bacino idrografico del fiume Sile (ai sensi artt. 2, 8, 32, Norme di Attuazione del Piano Ambientale), mentre il territorio amministrativamente gestito è quello perimetrato dal Piano Ambientale;

che la stessa legge istitutiva delEnte Parco del Sile, prevede all'art. 2 la protezione e la Valorizzazione del bacino idrografico nella sua funzione di risorsa idropotabile; l'art.32 delle Norme di Attuazione del Piano Ambientale del Parco, richiama la tutela idrologica e idrogeologica;

che la direttiva comunitaria 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque - DQA), istituendo un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, introduce un approccio innovativo nella legislazione europea in materia di acque, tanto dal punto di vista ambientale, quanto amministrativo - gestionale;

che la recente strategia d'azione dell'Unione Europea in materia di acqua, denominata "Water Blueprint", descritta nel "Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee", di cui alla Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo (COM (2012) 673) delinea una serie di azioni strategiche sulla governance per l'acqua fino al 2021;

che il Piano di Gestione del Bacino del fiume Sile, predisposto ai sensi della direttiva comunitaria 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque - DQA) nel contesto del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali, individua un ampio territorio costituente il bacino idrografico del Sile composto da 41 territori comunali ricadenti integralmente o parzialmente nel bacino, all' interno delle Province di Padova, Treviso e Venezia;

che la nozione di "area contigua ad area protetta", così come definita dall'art. 32 commi 1, 2 della Legge 6 dicembre 1991, n.° 394 "Legge quadro sulle aree protette", nella quale occorre disporre di una idonea disciplina per assicurare la conservazione dei valori delle aree protette stesse, possa essere considerata e fatta coincidere con quella dell'intero bacino idrografico del fiume Sile;

che "L'organismo di gestione dell'area protetta", richiamato nell' art. 32 della Legge 6 dicembre 1991, n.° 394, è rappresentato dall'Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile;

che il "Piano Ambientale del Parco" è affidato il governo del territorio tutelato, approvato con delibera D.C.R. n. 22 del 01.03.2000.;

che lo stesso Piano Ambientale del Parco ha valenza ed efficacia di piano di area regionale, ed è strumento pianificatorio sovraordinato agli altri piani (PRG, PAT, P.I., PTCP);

che il Piano Ambientale, sostituisce le prescrizioni e i vincoli degli strumenti di pianificazione generali regionali (P.T.R.C.) e provinciali (P.T.P.) delle province di Treviso, Padova e Venezia, secondo le proprie competenze;

che il Piano Ambientale comporta l'automatica variazione degli strumenti urbanistici, generali e attuativi, in corrispondenza alle prescrizioni e ai vincoli approvati (art. 6 L.R. 28.01.1991, n. 8 e art. 3 NTA Piano Ambientale);

che il Piano Ambientale del Parco NON tutela quindi solamente le aree incluse nel perimetro amministrativo dell'area protetta, ma "…ai fini della tutela paesaggistico ambientale enuncia gli indirizzi in ordine alla pianificazione territoriale con riferimento alle parti limitrofe all'area del Parco…"  (comma 4, art. 3 L.R. 8/91 istitutiva del Parco);

che l'art. 19 delle Norme di Attuazione del P.A. definisce le "aree limitrofe" al Parco, le porzioni di territorio non comprese nello stesso, come ad esempio i "corpi idrici di prima classe".

che ai fini della tutela idrologica, idrogeologica ed ecosistemica del Parco e del bacino idrografico del fiume Sile, l'art. 32 delle NdA prescrive che "…prelievi, utilizzazioni e scarichi, anche per uso domestico ed agricolo, dovranno conseguentemente essere compatibili con l'obiettivo di giungere ad una utilizzazione conservativa della risorsa idrica ed a una sua adeguata tutela e dovranno essere sempre attivati previo parere dell'Ente Parco ai sensi art. 164 del D.Lgs 3 aprile 2006, n. 152…".

TUTTO CIO' PREMESSO, a tutt'oggi le risultanze dell'iter amministrativo ed i provvedimenti adottati in via d'urgenza da questo Ente sono i seguenti:

17/09/2012: con prot. 2978/2012, l'Ente Parco ha chiesto alla Direzione Tutela Ambientale della Regione Veneto chiarimenti sulla rete di drenaggio delle acque della discarica, poiché gravemente preoccupato degli effetti diretti e indiretti dell'intervento sull'intero ecosistema dell'area protetta.

Tale Direzione non ha mai risposto;

23/01/2013: con deliberazione n° 02 del Comitato Esecutivo, l'Ente Parco ha approvato un "atto di indirizzo" per far redigere ai propri uffici un documento tecnico inerente i potenziali impatti della discarica rispetto all'ambito del Parco del Sile;

 - nel periodo gennaio-febbraio 2013 gli uffici del Parco ed i tecnici consulenti hanno sviluppato un dettagliato documento tecnico con allegati grafici, - predisposto come "osservazione" - che ha esaminato in modo approfondito il progetto della discarica arrivando alle conclusioni che:"…il progetto altera in maniera irreversibile l'ecosistema fluviale del Parco…" e ravvisando inoltre "…la totale incompatibilità all'immissione nei fossati di campagna delle acque provenienti dalla prevista discarica…" come invece previsto dal Consorzio Acque Risorgive nel progetto  di espurgo del fossato Battilana, depositato in data  18.11.2011 al prot. n. 17636 dell'Ente Parco Sile avente ad oggetto "lavori di espurgo di un fossato denominato Battilana, immissario  delle ex cave "Le Fosse", sito in località Cantonetto nel Comune di Casale sul Sile (TV)".

18/02/2013: con deliberazione n° 05 del Comitato Esecutivo, l'Ente Parco ha approvato il documento tecnico redatto come "osservazione" ed ha deciso di inviare il documento alle Direzioni regionali competenti al rilascio dell'autorizzazione, agli assessori regionali interessati, alle Province interessate, ai Comuni del Parco del Sile e alle altre autorità competenti per un totale di circa 37 indirizzi.

19/02/2013: l'Ente Parco del fiume Sile con prot. 533/2013 ha presentato osservazioni in merito al progetto di discarica 2B Co.Ve.Ri. alla Commissione V.I.A. e alle Direzioni Tutela Ambiente regionale.

22/02/2013: l'Ente Parco del fiume Sile, con prot. n. 609/2013 ha ritenuto in autotutela e in via cautelare di proporre la sospensione dell'Autorizzazione Paesaggistica n. 028/2012 del 24/12/2012 per i lavori: "Lavori di espurgo di un fossato denominato Battilana in località Cantonetto", precedentemente rilasciata al Consorzio Acque Risorgive per le sole ed esclusive finalità di tutelare le aree agricole e le abitazioni sparse nell'ambito della bassura soggetta ad allagamenti nel Comune di Casale sul Sile, poiché tali interventi risulterebbero funzionali anche alla prevista discarica Co.Ve.Ri., e al fatto che gli scarichi arriverebbero direttamente dentro i "laghetti" della cava senile protetta all'interno dell'area del Parco del Sile.

25/02/2013: l'Ente Parco del fiume Sile con prot. 615/2013 a presentato integrazioni alle osservazioni del 19/02/2013 prot. 533/2013 in merito al progetto di discarica 2B Co.Ve.Ri. alla Commissione V.I.A. e alle Direzioni Tutela Ambiente regionale.

04/03/2013: l'Unità di progetto Foreste e Parchi della Regione Veneto con nota prot. n. 95602 a presentato alla Commissione V.I.A le dovute lamentele sull'approfondimento istruttorio del progetto di discarica 2B, segnalando l'opportunità di convocare l'Ente

Parco del fiume Sile (mai sentito nel tempo in merito al progetto di discarica) al fine di sottoporre le relative osservazioni sul progetto stesso.

06/03/2013: con delibera di indirizzo n. 6, approvata dalla giunta esecutiva a titolo

"protezione e valorizzazione del bacino idrografico del Sile" successivamente ratificata in data 27.03.2013 dal Consiglio Direttivo, l'Ente Parco, in attuazione del Piano Ambientale, ha:

- avviato un apposito programma biennale in materia idrologica e idrogeologica esteso a tutto il bacino idrografico;

- avviato un "coordinamento istituzionale" per la tutela dell'ecosistema e dei corsi d'acqua tra le autorità competenti in materia di acque e di ambiente a livello statale, regionale, provinciale e locale;

- deliberato di verificare, mediante i propri uffici, la compatibilità - rispetto al Piano Ambientale - dei progetti di elevato impatto e incidenza ambientale previsti all'interno del bacino idrografico.

06/03/2013: nota del Consorzio di bonifica Acque Risorgive prot. n. 3676 all'Ente Parco del fiume Sile in merito alla proposta di sospendere in via cautelare e in autotutela l'Autorizzazione Paesaggistica n. 028/2012 del 24/12/2012 ai lavori: "Lavori di espurgo di un fossato denominato Battilana sito in località Cantonetto" nel Comune di Casale sul Sile, poiché tali interventi risulterebbero funzionali anche alla discarica Co.Ve.Ri., e al fatto che gli scarichi arriverebbero direttamente dentro i "laghetti" della cava senile protetta all'interno dell'area del Parco del Sile.

08/03/2013: sollecito di risposta scritta dell'Ente Parco del fiume Sile alla Direzione Tutela Ambientale della Regione Veneto e al Presidente della Commissione V.I.A., ai chiarimenti richiesti con nota del 1709/2012.

Tali Direzioni non hanno mai risposto.

18/03/2013: richiesta di accesso atti dell'Ente Parco del fiume Sile alla Direzione Tutela Ambientale della Regione Veneto e al Presidente della Commissione V.I.A..

Tali Direzioni non hanno mai risposto.

17/04/2013: l'Unità di progetto Foreste e Parchi della Regione Veneto prot. 164265  a presentato alla Commissione V.I.A. e alla Direzione Tutela Ambiente regionale osservazioni in merito al progetto di discarica 2B Co.Ve.Ri., infine l'Unità di progetto Foreste e Parchi conclude osservando che ……"il progetto della discarica Co.Ve.Ri., mediante le complesse ed articolate interferenze sull'ambiente analizzate finora, altera in maniera irreversibile l'ecosistema fluviale del Parco - inteso come bene di speciale interesse naturalistico-ambientale ove attuare una rigorosa protezione di suolo, sottosuolo, flora, fauna ed acqua - incidendo significativamente sull'acqua, risorsa idropotabile di primario valore e fondamento dell'ampio bacino idrografico del Sile nonché bene prioritario delParco Naturale Regionale del fiume Sile.Si ravvisa inoltre la totale incompatibilità all'immissione nei fossati di campagna delle acque provenienti dalla prevista discarica."

24 aprile 2013: la Commissione V.I.A. Regionale esprime parere favorevole all'approvazione del progetto e al rilascio di autorizzazione per l'impianto di discarica

per rifiuti non pericolosi, non putrescibili per lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle imprese consorziate nei rispettivi impianti produttivi e di recupero sito in Comune di Casale sul Sile a favore della ditta Co.Ve.Ri. Scarl. con sede legale in via Longhi, 1 Treviso.

Considerato che, lo stesso verbale di parere favorevole approvato dalla Commissione V.I.A. è condizionato da ben 25 prescrizioni e che l'ultima prescrive: ……"La messa in esercizio della discarica è subordinata al rilascio del certificato di regolare esecuzione dell'intervento di competenza del Consorzio di Bonifica e relativo a "Lavori di espurgo di un fossato denominato Battilana immissario delle ex cave "le Fosse", sito in località Cantonetto nel Comune di Casale sul Sile, considerata la sua funzionalità e correlazione con il progetto in esame".

30/04/2013: l'Ente Parco, con prot. n. 1363 ha ritenuto in autotutela e in via cautelare di sospendere l'autorizzazione precedentemente rilasciata al Consorzio Acque Risorgive in data 24/12/2012 per il lavori di espurgo del fossato Battilana in località "Cantonetto" nel Comune di Casale sul Sile, poiché tali interventi risulterebbero funzionali anche alla prevista discarica Co.Ve.Ri., poiché migliorano notevolmente il deflusso delle acque prodotte da quest'ultima immettendole - mediante questo strategico by-pass idraulico - direttamente dentro i "laghetti" della cava senile protetta dentro il Parco, senza ulteriori diverticoli e ramificazioni, e non esclusivamente alla razionalizzazione e messa in sicurezza idraulica dell'ampia bassura agricola esistente, ubicata in zona già esondata ed a notevole rischio idraulico come invece previsto dal Consorzio Acque Risorgive.

Si precisa che l'autorizzazione sospesa è stata rilasciata dall'Ente Parco, in un momento in cui lo stesso non era stato messo a conoscenza del progetto della discarica 2B in questione.

Nel contempo si precisa che il sito proposto per la realizzazione della discarica è ubicato a ovest del Parco del Sile e ad una distanza così descrivibile:

a) 700 metri circa tra limite est della discarica e il limite ovest del Parco;

b) 1.500 metri tra il centro della discarica e il cuore dell'area di riserva naturale orientata e zona di pregio naturalistico delle "ex Cave di Casale".

L'intervento è ubicato in via Bigone, a Casale sul Sile (TV) ove è previsto l'accesso di servizio.

La superficie dell'intervento è di mq 52.210.

La destinazione urbanistica delle aree (dal Piano degli Interventi comunale) è di "zona agricola di tipo E2A - ambiti di rilevante integrità territoriale".

Il sito è già stato oggetto di attività di cava per l'estrazione di argilla.

L'intervento è quindi esterno al perimetro amministrativo del Parco del Sile, ma risulta - come di seguito descritto - assimilabile nelle cosiddette "aree limitrofe al Parco" (art.19 NdA P.A.) e compreso nel bacino idrografico del Sile, ai sensi art. 32 NdA del Piano Ambientale. L'ambito del bacino svolge funzione di "area contigua"

dell'area protetta, ai sensi art. 32 L 394/1991, nella quale occorre intervenire per assicurare la conservazione dei valori delle aree protette stesse.

Si è inoltre a conoscenza che la discarica Co.Ve.Ri. produce "biogas", ovvero una miscela di gas, per la maggior parte metano (CH4, dal 50 al 80%), prodotta dalla fermentazione anaerobica (assenza di ossigeno) batterica dei residui organici di varia provenienza (da rifiuti, vegetali in decomposizione, carcasse in putrescenza, liquami zootecnici o fanghi di depurazione, scarti agro-industriali).

Delle specie e ceppi batterici necessariamente presenti in situ poiché direttamente responsabili del processo di produzione del biogas, non è chiarito se vi siano o meno agenti patogeni per l'uomo e/o altre componenti ambientali.

Ne consegue dunque, per il principio di precauzione e data la connessione dimostrata tra il sito della discarica e il fiume Sile, un serio interrogativo non solo sulla possibile diffusione di eventuali malattie a flora e fauna, di contaminazione delle acque e di tutta la catena alimentare connessa al fiume, bensì uno ancor più grave e preoccupante concernente la pubblica salute umana.

A tal fine si evidenzia che a valle del punto di immissione delle acque provenienti dalla discarica, è ubicato un punto di prelievo idrico per uso potabile (impianto della Veritas S.p.a. Servizio Idrico Integrato a Quarto d'Altino) collegato in rete diretta a Cà Solaro (Favaro Veneto - Comune di VE) e successivamente connesso alla rete acquedottistica della terraferma veneziana e la cui sicurezza idrica potrebbe essere messa in pericolo dal progetto in essere.

Si sottolinea ancora che la prevista viabilità di accesso alla discarica per il conferimento dei rifiuti (vedasi gli allegati) si sovrappone parzialmente ed interseca alcuni tratti degli itinerari del "GiraSile, la greenway del Parco del Sile" che rappresenta principale rete di mobilità ciclopedonale del Parco che è in corso di completamento con fondi europei POR-FESR asse 4, azione 4.3.1. "piste ciclabili in aree di pregio ambientale".

L'Ente Parco del fiume Sile non è mai stato coinvolto nel tempo dalle Direzioni regionali preposte alla valutazione del progetto in questione, e non ha mai avuto risposte in merito alle proprie richieste e solleciti di chiarimenti, osservazioni puntuali e reiterato diniego sulle richieste di convocazione per sottoporre le proprie osservazioni alla Commissione V.I.A..

L'acqua del Fiume Sile costituisce "risorsa idropotabile" - tutelata all'art. 2 della LR 8/91, istitutiva del Parco - su cui è incentrato il complesso e delicato ecosistema del Parco stesso e del bacino idrografico del fiume Sile, oltre ai siti Natura 2000 - SIC e ZPS - presenti nel territorio del Parco e messi a rischio dalla realizzazione

della discarica, perché le acque immesse confluiscono dentro l'area protetta - cava senile - del Parco del Sile  classificata dal Piano Ambientale come area di "Riserva Naturale Orientata e area di pregio naturalistico".

La protezione della salute degli abitanti dell'area trevigiana e veneziana che utilizzano per uso idropotabile le acque del Sile, prelevate da VERITAS presso Quarto d'Altino, in un sito posto a breve distanza dall'ipotizzato punto di immissione delle acque provenienti dalla rete idrologica della discarica approvata dalla Commissione V.I.A..

La tutela della "strada verde" del Parco del Sile meglio nota come "GiraSile, la greenway del Parco del Sile" che viene messa a rischio nei siti ove è prevista la discarica (via alle Cave, via Bigone, via delle Grazie) alterando significativamente la fruizione, il paesaggio, la percezione della greenway, finanziata dall'Unione Europea mediante POR-FESR 2007-2013 azione 4.3.1 e dalla Regione Veneto con DGR n. 1807 del 13.07.2010 (piano del cicloturismo veneto) poiché questi tranquilli tratti della "strada verde" sarebbero stravolti dal continuo passaggio di autocarri carichi di rifiuti da conferire alla prevista discarica. Tale stravolgimento potrebbe inoltre precludere futuri finanziamenti comunitari per il potenziamento della greenway GiraSile ormai nota in tutta Europa.

Tutto ciò con l'intento difendere le finalità e gli obiettivi della Legge istitutiva del Parco, nonché i bisogni di tutela del territorio e della salute dei  cittadini.

PRESIDENTE Nicola Torresan
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