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Parco di Monte Peglia e Selva di Meana (S.T.I.N.A)

 

Farro

Che cosa è
Il farro è il grano dell'Umbria che contribuì alla grandezza dell'antica Roma: Qui veniva trasportato partendo dai porti di Paliano (Orvieto) e Otricoli sul fiume Tevere. Presente in Medio Oriente già nel 700-800 a.C. , questo cereale rustico e povero è da secoli tipico della cucina dell'Umbria. Le spighe compatte e uncinate e la particolare durezza dei chicchi, lo rendono adatto ad essere coltivato anche in zone collinari e montane, facile da conservare e da trasportare. Oggi è stato riscoperto da tante piccole e media aziende agricole dell'Orvietano che lo coltivano con metodi biologici e tanta passione.

Come si coltiva e consuma
Nel Media Evo il farro perse di popolarità perché la sua coltivazione e soprattutto trebbiatura, presentavano svantaggi rispetto a quelli di altri cereali. Il farro infatti, è detto anche frumento vestito dal momento che il suo seme risulta ricoperto da un tenace involucro protettivo per eliminare il quale dopo la trebbiatura si deve procedere a un successivo intervento detto decorticatura o sbramatura. La semina che è più tardiva del grano si effettua fino a gennaio con un impiego di circa 200 Kg di seme per ha. Dal punto di vista nutrizionale è invece molto simile al frumento, e per il suo prezioso e armonico contenuto di sali minerali lo può sostituire in caso d'intolleranza. interessanti le proprietà del cereale per depurare l'organismo e ripristinare le funzionalità intestinali . In tavola lo si gusta in squisite zuppe, in polenta oppure soffiato come per il pop corn. Nell'Orvietano viene spesso associato ad altri legumi quali lenticchie ceci o fagioli ma è ottimo anche bollito come sostituto della paste, condito con sughi un po' piccanti a base di pomodoro (all'aglione).

Farro
Farro
I produttori segnalati
Tipologia: Aziende agricole
Località: Parrano (TR)
Tipologia: Aziende agricole
Località: Parrano (TR)
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