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Monchio delle Corti, comunità sostenibile

Moretti: seguiamo una logica sociale

(Sassalbo, 30 Nov 12) Il patrimonio naturale dell'Appennino Parmense sono gli antichi castagneti da frutto, considerati una preziosa risorsa per la tenuta idrogeologica e, oggi, anche per produzione di energia da fonti rinnovabili. Monchio delle Corti, comune della Val Cedra, ha raccolto la sfida lanciata con il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano e dalla Provincia di Parma, puntando sulla valorizzazione della risorsa montagna: ha creato, intorno ad essa, un circuito virtuoso con ricadute importanti per il territorio, in chiave economico-produttiva, sociale e fisico-ambientale. La cura dei castagneti diventa, così, manutenzione del territorio e creazione di nuove opportunità di lavoro.

Nel 2010 il Comune realizzato un impianto fotovoltaico pubblico da 993 kW, che ha prodotto a oggi oltre 2,2 milioni di kWh,  garantendo idealmente la totale copertura del fabbisogno energetico delle utenze comunali, oltre al risparmio di 600 tonnellate di CO2 annuali immesse nell'atmosfera. Nel 2010 è entrata in funzione anche una caldaia con potenza massima di 928 kW alimentata a biomassa forestale per il riscaldamento di alcuni edifici pubblici del capoluogo (scuola primaria e secondaria, palestra, casa protetta, sede del Parco Regionale). L'obiettivo era da un lato il risparmio per l'Amministrazione sulla bolletta termica e dall'altro la valorizzazione economica della biomassa  su piccola e piccolissima scala.

Negli ultimi sei mesi, grazie a un investimento ulteriore di 1,1 milioni di euro (600mila ricevuti dal contributo del Dup regionale e 500mila del Comune) è stato possibile realizzare l'estensione della rete di teleriscaldamento realizzata nel 2010, fino al collegamento della sede del Municipio, consentendo anche l'allaccio di utenze private poste lungo il percorso (31 abitazioni, un bar e una struttura ricettiva); in questo modo si offre un servizio pubblico alla popolazione residente che può fruire di una forma di riscaldamento più economica, più sicura e più pulita. Inoltre è stato istallato un impianto di cogenerazione di tipo ORC da 100 kW elettrici, utilizzando il residuo termico della rete di teleriscaldamento collegata alla caldaia alimentata a biomassa forestale attiva dal 2010. L'impianto consente il pieno utilizzo della caldaia e la produzione di energia da fonti rinnovabili da immettere nella rete GSE. In sostanza è stato realizzato un sistema di gestione efficiente e sostenibile dell'impianto e della filiera forestale (realizzazione di una tettoia per lo stoccaggio del cippato, realizzazione di impianto fotovoltaico a tetto da 12 kW per l'alimentazione della caldaia).

L'iter di progettazione e attuazione è stato particolarmente rapido: il progetto esecutivo è stato approvato all'inizio di giugno, e dopo tre giorni è stato pubblicato il bando di gara per la realizzazione. I lavori sono stati affidati all'inizio di agosto. Ad oggi la rete di teleriscaldamento è sostanzialmente ultimata e sono in corso l'allaccio e il collaudo delle utenze; l'impianto di cogenerazione e il fotovoltaico verranno messi in funzione entro la fine di dicembre. Complessivamente quindi tutto è stato realizzato in un semestre.

Le risorse provenienti dalla vendita al GSE dell'energia elettrica verranno reinvestite nel territorio per finanziare il recupero e la gestione sostenibile dei castagneti, attraverso un contratto pluriennale di fornitura di biomassa che preveda impegni precisi del fornitore rispetto all'approvvigionamento.

«La comunità di Monchio delle Corti – spiega il sindaco Claudio Moretti – ha fatto una scelta precisa: quella di seguire nelle sue azioni una logica sociale. Abbiamo azzerato l'addizionale Irpef, mantenuto la tassa sugli immobili al minimo, investito i proventi del fotovoltaico in servizi sociali, come lo sgombro neve davanti alle case delle persone anziane e nella mensa scolastica a costi zero per le famigli dei nostri 50 bambini che, tra asilo elementari e medie, rappresentano la nostra popolazione scolastica su 1000 abitanti. Inoltre, grazie agli investimenti sull'energia alternativa, in paese è nata una operativa di giovani impegnati nella manutenzione del bosco e nella fornitura del cippato. Un capitale umano che ci auguriamo possa anche sviluppare al meglio la vocazione di turismo sostenibile che è nel DNA del nostro territorio».

Monchio delle Corti, comunità sostenibile
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