Una buona parte dell'alta Val Dolo fu ceduta da Gazzano al duca d'Este nel 1451 in cambio di privilegi fiscali: la residua foresta mista di abete bianco e faggio fu detta così abetina ducale o reale per 4 secoli, e sfruttata per il taglio con la costruzione di segherie. Dopo un secolo di proprietà privata, da 30 anni fa parte del demanio regionale, vero polmone verde del parco nazionale, ricco di storia e cultura. Ne esploriamo la vallata su sentieri frequentatissimi e tre rifugi, fino agli storici pascoli affacciati sulla Val d'Ozola, tra il Prado e il Cusna, con alcune varianti un poco più avventurose.
Altre informazioni