Il percorso proposto parte dall'entrata di via Clerici: ci si trova sul viale principale delimitato da un quadruplice filare di ippocastani che attraversa tutto il Parco verso nord.
Dall'altra parte del grande viale ci sono due stanze quadrate appartate, circondate da alberi alti e siepi folte, panchine tutto intorno sui lati ed al centro scacchiere di pietra incastonate nell'erba.
Proseguendo sul viale si arriva alle grandi rotonde che danno dinamismo agli spazi.
Tutte queste geometrie le si deve a Francesco Borella: primo architetto e progettista del Parco.
Superate le grandi rotonde, si possono osservare: il grande prato aperto e la foresta; il confine è nettamente segnato e sottolineato da un lungo filare di pioppi bianchi che ombreggia il sentiero. Questo è uno dei grandi viali che costituiscono le linee principali del disegno generale, definiscono gli spazi e gli scorrimenti, dividono i boschi dai prati. Dai paesaggisti vengono chiamati cannocchiali che sono una delle idee portanti del progetto del Parco. Dopo la passeggiata nel folto di boschi e viali si può fare una piccola sosta in una rotonda erbosa che offre un buon punto di riposo e di osservazione.
Costeggiando il bosco, sulla destra, si cammina sul sentiero spontaneo che corre lungo il bordo di un grande prato. Sempre proseguendo si giunge sulla cima di una collinetta da dove è possibile osservare l'intera parte nord del Parco. Giunti in prossimità dell'Aeroporto di Bresso appare il nuovo spettacolare skyline di Milano.
Si conclude il percorso proprio ai confini del Parco al suo estremo limite nord: posto giusto per attirare l'attenzione su elementi importantissimi della storia del Parco e del suo modo di crescere e di espandersi nella metropoli.
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