(Primiero San Martino di Castrozza, 24 Lug 23) "Entrare nella foresta è un atto fisico, che permette di apprezzare il complesso armonico di questo santuario della natura. Varcandone il confine si accede a un mondo selvatico, con gli alberi come colonne di una volta verde, che raramente si apre a mostrare il cielo."
Questo è l'incipit di uno dei primi pannelli che vi accoglierà nel nuovo allestimento del Centro visitatori a Paneveggio e, varcandone la soglia, troverete colonne come alberi, un piccolo mondo selvatico ad aspettarvi e pareti verdi a circondarvi. Entrate con l'animo aperto, perché tutto quel che troverete dentro al Centro vi servirà poi fuori, nel bosco, quando con orecchie ed occhi nuovi coglierete ciò che prima non sapevate ascoltare e vedere.
Ma prima di entrare respirate a fondo e attivate i sensi, perché è una vera e propria immersione sensoriale quella che farete. Come nel bosco vero si ridurrà la luce ma vedrete comunque alberi cangiare d'abito e colori, ascolterete il canto degli uccellini, il tambureggiare del picchio e il bramito del cervo. I più attenti conteranno anelli, scopriranno voci e richiami, vedranno zattere e ruote; i più curiosi esploreranno le foreste del mondo. Toccherete con mano la ricchezza di abitanti silenziosi: alberi, arbusti, funghi, muschi, licheni e fiori che fanno da contrappunto alla presenza delle comunità di animali, dalle più note a quelle poco visibili ma numerosissime.
Vi imbatterete in perturbazioni, alcune potenti, altre schive, altre così piccole da doverle osservare con una lente ma ciò nonostante - spesso - fatali. Aprendo porte avrete contezza di quanti siano i "beni" e i "servizi" che le foreste offrono in maniera disinteressata a noi, umani, arrivati un attimo fa su questa Terra e già così egoisti e noncuranti. Ricercando apprenderete come l'ambiente montano sia complesso e frammentato ma mai sterile e come la vita colonizzi anche gli angoli più remoti. Infine, la foresta di Paneveggio e il suo Centro nascondono anche un piccolo tesoro, frutto della casualità e della selvicoltura praticata dall'uomo: starà a voi scoprire quale sia, vi basti sapere che solo l'1% è idoneo a produrlo, una vera rarità, o se vogliamo, una pura casualità. Quando lo scoprirete si aprirà un mondo fatto di legni e tavole, di fasce e anime, di chiavi e ponticelli da far girare la testa al ritmo di capolavori senza tempo.
Non perdete tempo dunque, venite a visitare questa nuova "foresta", perdetevi, fate esperienze e ritrovatevi, per poi uscire più recettivi di prima. Perchè, come ci insegna Pinkola Estés: "Andate nel bosco, andate. Se non andate nel bosco, nulla mai accadrà, e la vostra vita non avrà mai inizio".
Il progetto esecutivo e la realizzazione dell'allestimento sono stati curati da "490 Studio di Trento"