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Parco Naturale della Val Troncea

 

L'Alpe del Meys

  • Percorribilità: A piedi
  • Partenza: bivio presso Troncea
  • Tempo di percorrenza: 2 ore 30 minuti
  • Dislivello: 273 m
  • Segnavia: segnato frecce rosse e gialle e EPT n. 319
  • Periodo consigliato: da maggio a novembre
  • Accesso stradale: da Traverses (frazione di Pragelato), percorrere la strada di fondovalle sino all'ingresso del Parco in prossimità del bivio per la borgata di Seytes. In estate possibilità di raggiungere l'alpeggio con servizio navetta a pagamento.
  • Carte: IGC 1:50.000 Val di Susa Val Chisone; IGM 1:25.000 67 IV NW.

Questo facile itinerario, interamente sulla strada sterrata di fondo valle, consente di godere di paesaggi alto alpini e di osservare, specialmente nelle ore serali e mattutine o nei periodi di minore affluenza turistica, marmotte, camosci, stambecchi, aquile. Presso la fontana della Lendeniera si osserva un fontanile coperto da un cuscino di muschi (Cratoneuron commutatum e Drepanocladus revolvens) responsabili di vistosi fenomeni di travertinizzazione. Il percorso può essere effettuato anche a cavallo o in bicicletta.
Lasciata l'auto presso il bivio per la borgata Seytes, si prosegue sulla strada sterrata che corre lungo il torrente Chisone, alternando brevi salite ad ampi tratti pianeggianti. Superato il bivio per la frazione Troncea, si raggiunge un'area attrezzata dotata di fontana, dove un pannello illustra alcuni aspetti della vegetazione della valle. La strada diviene ora più ripida e si introduce in una strettoia della valle dove in rapida successione le acque del torrente superano tre briglie.
Al termine della salita uno strapiombo roccioso, costituito da brecce legate da componenti calcaree, consente una sosta protetta in caso di pioggia. Da questo punto è possibile osservare la cascata della Lendiniera. Poco dopo la vicina fontana, in prossimità della quale si trovano muschi fontanili, un ponte in legno consente di oltrepassare il torrente Chisone e di guadagnare il versante idrografico sinistro. Attraverso pascoli in cui vivono alcune colonie di marmotta, la carrareccia si inoltra su successive conoidi di valanga.
Incontrato un rado bosco di larici, la strada compie una breve salita al cui termine segue una leggera discesa nel corso della quale si devono superare, in caso di disgelo, due modesti torrentelli. Ormai in vista della meta si raggiunge il secondo ponte sul Chisone, guadagnandone la riva opposta; in cinque minuti si arriva alla bergeria, presso cui possono essere acquistati burro e formaggi. Il panorama spazia sulla parte più selvaggia della valle e sui monti Barifreddo, Appenna e Platasse.
Il ritorno avviene per la via di salita.

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