Dai resti della rocca di Tossignano si scende alla gola di Tramosasso, scavata nel gesso dal Rio Sgarba, per poi risalire ai piedi delle falesie stratificate della Riva di San Biagio.
Alla sella successiva inizia il percorso in cresta, sullo straordinario terreno roccioso formato da cristalli traslucidi di gesso dove le assolate pareti rivolte a mezzogiorno sono in netto contrasto ambientale con gli ombrosi castagneti dei versanti che guardano la pianura. Dopo il M. del Casino si incontra la larga sella di Cà Budrio, chiaramente impostata su una dolina, quindi si prosegue sulla cresta con modesti saliscendi fino alla chiesetta di Sasso Letroso, affacciata sulla valle del torrente Senio di fronte alla gigantesca cava di M. Tondo. Scesi su strada a Borgo Rivola si tocca il punto più basso dell'intera Alta Via nei 98 metri della passerella sul Senio, poi si torna a salire toccando il minuscolo borgo dei Crivellari e rimontando le brulle pendici del M. della Volpe. Dalla cima si segue il filo di cresta fino alla Sella di Cà Faggia, con belle vedute sulle valle cieca del Rio Stella sbarrata da un'imponente serie di falesie. Si continua su terreno roccioso, arrivando a incrociare la strada che sale alla panoramica cima di M. Mauro, che con i suoi 515 metri è la massima elevazione della Vena; nei pressi si trova l'antica pieve di S. Maria in Tiberici, recentemente ristrutturata.
L'ultima, ripida, discesa della giornata porta al fondovalle del orrente Sintria, quindi si risale fra frutteti, vigne e boschetti fino all'ingresso settentrionale del Parco Carnè, e da lì agli edifici dell'omonimo Centro Visite. Il Carnè è raggiungibile anche da Brisighella (stazione ferroviaria) in circa un'ora di cammino.
16 tappa di: Alta Via dei Parchi
Posti tappa: Rifugio Ca' Carné