San Giacomo di Entracque: un posto da Re
San Giacomo 1250 m, è la più alta frazione del comune di Entracque. Un luogo suggestivo nel cuore del Parco Alpi Marittime caratterizzato da boschi di faggi secolari, torrenti e tumultuose cascate cui fanno da sfondo i ghiacciai del Monte Gelas. Il fascino particolare che contraddistingue la località è dovuto anche alla sua storia legata al Colle di Finestre per secoli tra i più importanti collegamenti attraverso le Alpi e alla presenza della reale casa di caccia frequentata dai Savoia.
Il rifugio escursionistico San Giacomo
Il rifugio ha una lunga storia in fatto di ospitalità sorge infatti sulle rovine dell’antico Ospizio per i pellegrini che nel medioevo erano diretti a Compostela. La struttura di proprietà del Parco è stata ristrutturata recentemente dispone di 6 camere (2,3,4 letti) con bagno per un totale di 21 posti. Al pian terreno si trova un salone con caminetto ideale luogo di lettura, gioco o per attività didattiche.
Le lenzuola per il pernottamento sono fornite su richiesta.
Un crocevia di itinerari
San Giacomo, alla confluenza della Vallone di Moncolomb e del Gesso della Barra, è un importante snodo di sentieri tra questi il percorso del Grande traversata delle Alpi (Gta) che s’innesta sul tracciato della Via Alpina. La località è la base di partenza ideale per facili passeggiate, escursioni, trekking transfrontalieri e ascensioni alpinistiche di tutte le difficoltà. Le classiche della zona sono: il Colle di Finestre, il lago del Vej de Bouc, il rif. Pagarì.
Il bar-ristorante Baita Monte Gelas
Il bar-ristorante Baita Monte Gelas è un locale semplice e accogliente che profuma di legno. E' l'ideale per una buona colazione prima della partenza per una salita o per un pasto che offre l'opportunità di scoprire i saperi e sapori delle vallate cuneesi. Al rientro dalle gite per gli escursionisti vi è l'opportunità di gustare piatti a base di formaggi, salumi e dolci casalinghi.
Una cucina ispirata alla tradizione locale
La specialità della casa è la polenta rustica ottenuta miscelando una serie di antiche varietà piemontesi di mais macinate a pietra. Questa polenta addizionata alla purissima acqua del posto è cotta sulla stufa a legna e rimestata con il bastone. Il piatto è servito in tavola con i formaggi della Valle Gesso, la salsiccia, la doba (spezzatino di vitello “alla provenzale” un intingolo a base di vino rosso, carota, pomodoro e cipolla) o con il coniglio. Chiudono il pasto dolci e torte casalinghe.
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