I luoghi
La Riserva Naturale Contrafforte Pliocenico, nell'alta collina bolognese tra i comuni di Sasso Marconi, Monzuno e Pianoro, tutela un singolarissimo e maestoso allineamento di pareti arenacee che si eleva, per una quindicina di chilometri, trasversalmente alle valli di Reno, Setta, Zena e Idice, culminando nei rilievi di Monte Adone, della Rocca di Badolo e di Monte Rosso. Nella Valle del Setta la riserva fronteggia il settore più settenrionale del Parco storico di Monte Sole. Le peculiari morfologie del Contrafforte hanno dato origine ad ambienti diversificati e contrastanti, che rivestono un notevole interesse floristico e faunistico. L'area protetta, che dista una ventina di chilometri da Bologna, è agevolmente raggiungibile sia dal capoluogo che da Sasso Marconi, Pianoro e Monzuno, per gradevoli strade collinari.
Le spettacolari arenarie della Riserva sono la testimonianza di un piccolo golfo marino del Pliocene (5-2 milioni di anni fa), quando l'odierna Pianura Padana era ancora un ambiente di mare aperto e profondo, a ridosso del quale la catena appenninica era già in gran parte emersa. Sulle rocce che affiorano nelle pareti del Contrafforte sono numerosi i segni che richiamano il loro luogo di origine: spiagge battute dal moto ondoso in cui sfociavano gli impetuosi torrenti appenninici.
Le morfologie del Contrafforte hanno dato vita a una grande varietà di ambienti, con microclimi contrastanti, ai quali corrisponde una vegetazione che, oltre alle piante tipiche di collina e bassa montagna, comprende specie più rare e insolite.
Risaltano le scure chiome sempreverdi del leccio, che punteggiano le pareti assolate e a volte formano macchie verdeggianti insieme ad altre piante tipiche dell'area mediterranea come fillirea, alaterno, erica arborea, cisto femmina e ginestrella comune.
Le presenze faunistiche di maggiore interesse sono legate ai bastioni rocciosi del Contrafforte, che sono stati tra i pochi luoghi di rifugio del falco pellegrino anche nel periodo più critico, durato sino alla fine degli anni '80. Un altro raro falco che nidifica sulle ripide pareti è il lanario. In inverno, quando lascia le zone montane per gli ambienti rupestri collinari, è presente il picchio muraiolo.
Nell'area del Contrafforte Pliocenico le prime tracce di insediamenti stabili, risalenti all'Età del Bronzo, sono state rinvenute a Monte Adone.
Diversi sono anche i reperti di epoca villanoviana ed etrusca. In epoca romana il territorio venne interessato dal tracciato dell'acquedotto di età augustea che condusse a Bologna le acque del Setta, attraverso lo scavo di uno stretto cunicolo lungo circa 20 km.
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