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Secca di Santa Caterina

  • Percorribilità: Sub
  • Interesse: Fauna marina
  • Brevetto richiesto: 2' livello
  • Profondità massima: - 30 m

Il sito
Una meda in ferro segnala l'ampio rilievo granitico che forma la secca. Si tratta di un insieme articolato di contrafforti di granito che da una profondità minima di circa 12 m degradano fin oltre 30 m. Bastioni fessurati e ricchi di tafoni si alternano a frane di grandi blocchi arrotondati offrendo una notevole varietà di percorsi durante i quali è possibile inoltre osservare due ancore di età moderna e un ceppo in piombo di epoca romana.

I valori
La secca è caratterizzata dal poderoso scenario di granito sul quale si avvicendano fitti sciami di castagnole, zerri e mennole. La presenza dei pesci piccoli attrae le incursioni di predatori come le ricciole, le palamite, i dentici che costringono le prede a guizzi e assembramenti.
Lo spettacolo è ingigantito dalla limpidezza dell'acqua e dal colore delle zone in ombra dei massi, dove fitti tappeti di margherite di mare si alternano a spugne colorate. Tra le frane si spostano saraghi e grandi orate, mentre curiose fanno capolino le cernie: la più comune è la bruna, ma ad un'osservazione attenta si distinguono anche la cernia dorata (o dotto) e la cernia rossa (Mycteroperca rubra). Vi sono esemplari di grandi dimensioni che si lasciano avvicinare con relativa facilità.

Secca di Santa Caterina - il Percorso Blu
Secca di Santa Caterina - il Percorso Blu
Uno sciame di ricciole
Uno sciame di ricciole
Nuvola di castagnole sulla sommità  di un masso ricoperto da margherite di mare
Nuvola di castagnole sulla sommità  di un masso ricoperto da margherite di mare
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