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Area Marina Protetta del Plemmirio

 

Nuove tecnologie molecolari al servizio della biodiversità mediterranea

(Siracusa, 07 Set 17) Conservazionisti dell'Area Marina protetta del Plemmirio e del Centro Studi SCIE hanno avviato in questi giorni una collaborazione con ricercatori dell'Università di Salford, utilizzando una tecnica il cui intento è rivoluzionare il monitoraggio della biodiversità.
Ricercatori provenienti da quattro continenti si sono incontrati  questa settimana a Siracusa, utilizzando allo scopo anche la sala "Ferruzza-Romano e la Spiaggetta Maniace nella sede del Consorzio Plemmirio, per discutere e testare applicazioni del "DNA ambientale" (Environmental DNA) per la conservazione della biodiversità marina.
Si tratta di un nuovo approccio che si basa sul recupero di frammenti di DNA da campioni di acqua marina, per identificare le centinaia, migliaia di specie che popolano i nostri mari, senza il bisogno di catturare gli organismi.
_Il nostro ambiente è pieno di molecole di DNA, continuamente rilasciate dagli organismi - spiega il professor Stefano Mariani, dell'Università di Salford - raccogliere questi frammenti è relativamente facile, rapido, e molto meno costoso che organizzare varie campagne di monitoraggio utilizzando metodi tradizionali_.
Le aree marine protette, è stato rilevato dagli studiosi, hanno un ruolo fondamentale nel preservare nuclei di biodiversità e nel ripopolare le aree circostanti. Avere l'opportunità di monitorare e valutare i gradienti e i cambiamenti delle comunità, dentro e fuori le aree protette, senza provocare disturbo agli organismi e all'habitat, rappresenta pertanto una ottima prospettiva naturalmente anche per l'Area Marina Protetta del Plemmirio.
Il Centro Studi SCIE che ha stipulato un protocollo d'intesa con l'oasi marina siracusana è responsabile di un programma di alta formazione sui nuovi metodi d'indagine nelle scienze ambientali.
_In Sicilia siamo molto fortunati ad avere aree di grande valore ecologico a pochi passi dalle nostre aule di studio - spiega Alexia Massa-Gallucci, coordinatrice del programma - e col nostro lavoro speriamo di contribuire alla formazione delle nuove generazioni di scienziati, che avranno molto da fare per gestire le risorse naturali di questo pianeta_.
_Siamo sempre favorevoli alle ricerche e agli studi – è il commento del presidente dell'AMP Plemmirio Patrizia Maiorca – volti ad incentivare la conservazione della biodiversità marina_

Nuove tecnologie molecolari al servizio della biodiversità mediterranea
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