(Siracusa, 14 Nov 19) Ripulire il mare dalla plastica, dai rifiuti, dalle reti da pesca abbandonate e sensibilizzare i più giovani alla salvaguardia del delicato ecosistema marino sempre più messo alla prova dall'uomo.
Sono gli obiettivi principali di "Let's free the sea" un articolato progetto che mira ad espandersi in tutto il Mediterraneo e in cui l'Area Marina Protetta Plemmirio avrà il ruolo di "pilota" insieme all'oasi marina di Milazzo. L'idea è di fare decollare il progetto dalla Sicilia e tramutarlo in esempio da imitare ed esportare.
Per focalizzare i primi passi dell'iniziativa si è riunita ieri, nella sede del Consorzio Plemmirio, una vera e propria task force composta dai partner coinvolti.
Hanno preso parte al tavolo di concertazione: la presidente dell'Area Marina Protetta Plemmirio Patrizia Maiorca, Valentina Agnesi presidente del Rotary eClub 2050 e ideatrice dell'iniziativa, Giuseppe Brunetti Baldi presidente del Rotary Club Siracusa Ortigia, Sabina Airoldi, membro del Consiglio Direttivo di Tethys organismo che si occupa dello studio e della conservazione dell'ambiente marino. Presente all'incontro anche la Capitaneria di Porto di Siracusa, che avrà il delicato ruolo di recuperare le reti da pesca che giacciono nei fondali attraverso il proprio nucleo sommozzatori, e i diving che collaboreranno alle operazioni insieme al personale specializzato dell'Area Marina Protetta Plemmirio.
In evidenza, naturalmente, la plastica e le tonnellate di rifiuti che sono state e vengono ogni giorno scaricate in mare e, in special modo, il recupero delle reti da pesca abbandonate sul fondo marino. Sul tappeto, inoltre, anche l'importanza di sensibilizzare sul tema gli studenti attraverso incontri mirati con le scuole siracusane.
<< I rifiuti - afferma la presidente dell'oasi marina siracusana Patrizia Maiorca - sono un rischio per la biodiversità marina e le Aree Marine Protette svolgono un ruolo fondamentale essendo uno strumento essenziale per il recupero, la protezione e l'aumento della biodiversità, produttività e resilienza degli oceani>>.