IL BIO-PARCO DEL SILE scienza e conoscenza


 

Introduzione I

 

 

Natura e Architettura: progetto di un parco scientifico - didattico

 

C'è un "pianeta verde" da scoprire.

Racchiusa in un'ansa del fiume, collocata all'interno del Parco naturale Regionale del Sile, nella pianura trevigiana, c'è l' "Isola di Villapendola", una verde "oasi" dove la naturalità sta riconquistando spazio e valore.

Qui, in accordo con le attività socio - economiche e produttive già esistenti, in armonia con la natura, è stata concretizzata l'idea di progettare un parco scientifico - didattico: il Bio-parco del Sile.

Nasce come "esigenza".

L'idea progettuale è scaturita dalla consapevolezza che è tempo di congedarsi dalla contemplazione statica del "verde", dal loisir, dalle pratiche igenistiche, per approdare ad un luogo di percezione dinamica, propositore di nuove relazioni con l'uomo.

Un luogo che non deve essere solamente un rifugio consolatorio ma, anche, celebrazione della conoscenza.

Attualmente le finalità del Parco naturale Regionale del Sile sono orientate sia alla salvaguardia del territorio, in particolare della flora, della fauna e delle acque, che ad una corretta fruizione di tali risorse.

Sono le finalità di un parco che non vuole essere solo fotografato o visitato velocemente, ma anche vissuto, apprezzato per le potenzialità che riesce ad esprimere con l'aiuto, l'intraprendenza e la creatività dell'uomo.

Andare oltre il concetto di "protezione" dell'ambiente per orientarsi verso quello di "conservazione attiva" significa attribuire al Parco del Sile un significato ed una funzione più costruttiva.

Il Bio-parco del Sile va oltre.

Vuole essere interpretato come luogo di accesa interattività, caratterizzato da spazialità nuove, da relazioni architettoniche non consuete, tese ad un coinvolgimento dinamico del fruitore.

Ponte tra il passato ed il futuro, testimonianza tangibile dei processi evolutivi della natura, il parco scientifico - didattico deve assolvere con efficacia la finalità di sensibilizzare alla conoscenza, di riavvicinare la scienza, i suoi metodi ed i suoi obiettivi in particolare ai bambini e ai giovani.

Un parco della scienza, dunque, che non è una scuola, ma luogo di emozioni, dove si è costretti a riflettere su ciò che permette di vivere.

L'obiettivo è di stimolare una nuova mentalità.

" Nella ricerca della sopravvivenza, del successo e della realizzazione di sè, la concezione ecologica offre uno strumento prezioso. Essa mostra la via all'uomo che voglia essere l'enzima della biosfera-il suo custode, migliorando creativamente l'adattamento uomo-natura, realizzando il progetto dell'uomo con la natura" (Jan L. Mc Harg - Design with Nature-).

Il progetto di coniugare l'ambiente naturale con l'ambiente antropico prefigura una consapevolezza del paesaggio che sa di rigore, di conoscenza, di scienza.

Tale consapevolezza può essere la chiave d'accesso alle molteplici relazioni di tipo storico-culturale, che legano il paesaggio all'ambiente, al territorio e, perciò, alla società.

E' "quel senso intimo di ecologia precognitiva, che è coscienza prima di divenire scienza ... e che il Pinelli definisce ecologia sapienziale" (Valerio Romani).

Un simile mutamento nel concepire il rapporto uomo-natura non può non avere riverberazioni anche sul problema dei parchi, sulla loro definizione, natura e funzione.

Si tratta del "verde" non più inteso come accessorio o elemento decorativo, del parco non più come struttura irreale, mitizzata, sognata, bensì come presenza autenticamente strutturale della natura stessa nel tessuto del territorio antropizzato.

In questa ottica è possibile pensare al "verde" come luogo ideale di sperimentazione delle nuove ideologie di gestione del territorio.

Il progetto pedagogico che ha guidato la progettazione del Bio-parco è nato dalla necessità di prevedere un luogo dove risultassero preminenti l'avventura e l'esplorazione, lo stimolo alla curiosità e la sperimentazione, attraverso il rapporto personale con la natura e gli spazi strutturati nel verde.

Dunque un luogo dove essere protagonisti e avventurieri.

La progettazione è stata improntata alla soddisfazione di tre condizioni tra loro vincolanti.

Un progetto pedagogico, che chiede di garantire al bambino e al giovane uno spazio di esperienza-gioco dove l'avventura, la sperimentazione, l'esplorazione individuale o di gruppo siano strumento primario di fruizione e conoscenza.

Un vincolo storico-artistico, che richiama al rispetto della storia di quello spazio.

Un ambiente naturale da recuperare alla vita nel suo fascino magico evocativo e nella concretezza di parco non vissuto.

H.G. Wells ha scritto: "Il futuro sarà una sfida tra l'educazione e la catastrofe".

... E nella gara, io credo che il ruolo della conoscenza possa divenire una sfida a volere fermamente che prevalga l'educazione.

Il Bio-parco del Sile, dunque, come laboratorio ambientale dove:

... curiosare per scoprire...

... scoprire per conoscere...

... conoscere per conservare...

... conservare per vivere...

 

" ...l'Universo, quale lo conosciamo oggi, è un flusso continuo di spazio e tempo, e con questa consapevolezza noi dobbiamo infine riconciliarci. Non è affatto impossibile che l'architettura del paesaggio possa dimostrare di essere, per sua natura, l'Arte più adatta ad esprimere una simile concezione di spazio-tempo, e se così fosse, essa potrebbe conferire una maggiore significanza al nostro ambiente, e quindi alla nostra vita..." (Jellicoe)

Quando il fulcro del discorso è, ogni giorno di più, il rapporto fra l'uomo e la natura, le parole "Paesaggio" e "Ambiente"- già significativi materiali dell'architettura- diventano evocative della strategia di intervento ipotizzabile.

E' un richiamo a recuperare il dialogo fra natura e scienza, fra natura e architettura.