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Punti d'interesse

La Torre della Meloria

La Torre della Meloria sorge in una zona di bassifondi e scogli affioranti dal Mar Ligure (Secche della Meloria), a circa 7 chilometri al porto di Livorno. Sono state luogo di numerosi naufragi ed in queste acque giacciono i relitti di numerose navi militari e civili che fanno delle Secche un sito archeologico sottomarino di primaria importanza.

Dai documenti storici risulta che, a seguito dei frequenti naufragi di imbarcazioni che si dirigevano verso il porto pisano, la Repubblica di Pisa, circa a metà del XII secolo, decise di erigere una torre che fungesse da punto di vedetta contro improvvisi attacchi saraceni ed, allo stesso tempo, segnalasse la presenza delle pericolose secche. La torre, costellata da fiaccole accese, rappresentava per i marinai una lanterna (così veniva infatti chiamata) nella notte.

Panorama, foto dall'alto
Panorama, foto dall'alto
 

Terrazza Mascagni

Una grande piazza affacciata sul Mar Tirreno, delimitata da un'elegante e sinuosa balaustra 4.100 colonnine bianche, con una scacchiera di 8.700 metri quadrati formata da 34.800 piastrelle bianche e nere come pavimento.
Situata nel cuore del lungomare labronico è sorta sulle macerie del parco divertimenti Eden, che vide la rappresentazione di alcuni dei primi spettacoli cinematografici italiani alla fine del 1800, a partire dal 1925 su progetto dell'ingegner Enrico Salvais con la collaborazione di Luigi Pastore.
I lavori furono conclusi rapidamente e in seguito, nei primi '30, Ghino Venturi vi edificò il Gazebo per la musica, un tempietto rotondo con calotta sorretta da colonne circolari, successivamente distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Venne inizialmente intitolata a Costanzo Ciano, livornese figura di spicco del Partito Fascista, che durante il Regime riuscì ad accostare il proprio nome alla struttura. Nel dopoguerra fu notevolmente ampliata verso nord utilizzando le macerie del centro cittadino distrutto dai bombardamenti e venne pertanto dedicata al compositore livornese Pietro Mascagni.
Dal punto di vista architettonico, nonostante il periodo in cui fu progettata, non risente dei rigorosi dettami st ilistici del regime, assumendo piuttosto, per il candore delle superfici e l'infinità
delle colonnine, un aspetto di astrazione metafisica, che ricorda i quadri del pittore Salvador Dalì.

 

Scoglio della Regina

Situato sul lungomare livornese, nei pressi del Moletto Nazario Sauro, venne battezzato Scoglio della Regina in onore della Regina d'Etruria Maria Luisa di Borbone, che nel 1806 fece scavare sullo scoglio maggiore una vasca riempita di acqua di mare grazie a quattro canalette. La Regina vi si recava con la corte e, protetta da occhi indiscreti, si immergeva godendo delle proprietà idroterapeutiche dei bagni in acqua di mare.
Nel 1846 il Dottor Carbone Squarci, ebbe la concessione e l'autorizzazione di costruire  uno stabilimento balneare in muratura: una palazzina unita alla terraferma da un ponte a sei arcate. Altri nobili e reggenti visitarono nella stagione estiva i bagni, oltre a grandi letterati e personaggi di spicco.
Nel 1930 terminò la realizzazione del Moletto "Nazario Sauro", indispensabile per l'esigenza dei facoltosi clienti abituali di avere un attracco in prossimità dello stabilimento balneare.

 

Fortezza Vecchia

La fortezza caratterizza e rappresenta il cuore di Livorno, e intorno a essa si sviluppò e trasformò da borgo medievale a vera e propria città.

Il nucleo principale della Fortezza Vecchia si sviluppa su un tratto scoglioso della costa a breve distanza dal Porto Pisano. All'incirca nei primi anni del secolo Xl viene eretta una torre quadrata e successivamente il grande maschio circolare detto "Torre di Matilde", infine il recinto quadrato merlato denominato "Quadratura dei Pisani". Sotto la protezione della Quadratura si svilupperà il porto, ed essa ancora oggi si conserva sostanzialmente intatta, un muraglione che si ingloba la torre quadrata e si pone di spigolo sul maschio duecentesco.
Nel 1406 Pisa perde la sua indipendenza e Firenze guadagna lo sbocco sul mare conquistando la Fortezza Vecchia e apponendo un marmo con stemma mediceo sul maschio, mentre a Porto Pisano viene innalzata la Torre del Marzocco. In quegli anni la Quadratura viene rivista per implementare le nuove tecniche  militari impostate sull'utilizzo delle artiglierie.
Per i successivi 100 anni il borgo medievale di Livorno subisce molti attacchi con l'intento di privare Firenze della posizione strategica della Fortezza Vecchia.
Nel 1506 Antonio da Sangallo fa rotta su Livorno per redigere quello che era il progetto iniziale della Fortezza Vecchia. Dopo una partenza e una prima interruzione i lavori veri e propri partono nel 1518 sotto la direzione di Nicolao da Pietrasanta, poi interrotti di nuovo nel 1527 in conseguenza alla cacciata dei Medici, infine ritornati nel 1531. Nel 1534 l'opera viene conclusa.
Con l'avvento di Cosimo I comincia una nuova era per Livorno e per la Fortezza Vecchia. Assieme alle operazioni diplomatiche del granduca per imporre equilibrio al nuovo stato di Toscana vi è la necessità di difendere le coste dalle aggressioni barbaresche; la protezione dei confini di stato e la libertà di navigazione diventano prioritarie per lo sviluppo della Toscana. Livorno viene così scelta per accogliere un nuovo ampio porto, in grado di tenere trecento galee, inglobando l'antica darsena, la Torre del Fanale e la stessa Fortezza Vecchia.
Con gli editti di Cosimo I nel 1547 e 1548 si garantisco una serie di agevolazioni ai nuovi residenti. Greci, profughi ebrei provenienti da Spagna e Portogallo impiantano le prime industrie, nel 1565 viene inoltre riformato l'ordinamento doganale, vengono insomma gettate le basi per quello che sarà porto franco per il commercio di transito; a breve Livorno diverrà una realtà importante nel Mediterraneo e si aprirà presto agli investimenti stranieri. Nel 1546 viene completato il palazzo di Cosimo I che si innalzava quasi interamente sulla Quadratura dei Pisani.
Il figlio Francesco Iconcretizza l'idea della città del padre Cosimo I.
Il Buontalenti viene incaricato nel 1576 di disegnare un piano e il 28 marzo 1577 alla base del bastione di San Francesco viene posata la prima  pietra, seppur i lavori procederanno poi stancamente fino a concludersi soltanto nel secolo successivo. Nella seconda metà del XVI secolo le cortine della Fortezza vengono sopraelevate con l'impiego di voltoni, queste faranno da base alla palazzina che Francesco I innalzerà sulla punta del bastione della Canaviglia, raccordata poi al palazzo di Cosimo nel 1599 tramite una galleria.
Il secondo granduca fa costruire inoltre la chiesa di S.Francesco, alle spalle del bastione dell'Ampolletta, dove il 19 marzo 1606 con una cerimonia Livorno diviene città e viene concesso il nuovo e definitivo stemma, la Fortezza Vecchia con su una bandiera con la parola "fides", "fedeltà".
Con il declino dei Medici l'importanza della Toscana sotto il profilo militare volge al termine, e la fortezza diviene sempre meno caratterizzata da questo aspetto. Pietro Leopoldo di Lorena taglia drasticamente le guarnigioni delle fortezze, mantenendo tra le poche quello della  Fortezza Vecchia ma in modo ridotto in quanto il porto non necessitava per i commerci di essere difeso. A conferma della sua linea di azione, Livorno nel 1778 viene dichiarata neutrale  e  la  Fortezza diviene caserma e forse, negli anni a seguire, accademia e colonia penale.
Lo sviluppo portuale porta conseguenze alla Fortezza Vecchia le cui cortine vengono traforate per ridurre a deposito di stoccaggio le gallerie; vengono così scavati progressivamente i portali a pelo d'acqua per il transito delle merci e, lato terra, nel 1921, viene aperto l'ingresso nella Quadratura.
Nei bombardamenti del 1943 la Fortezza Vecchia subisce gravi danni che ne sconvolgono l'immagine e quartieri e gallerie vengono distrutti. Dopo alcuni  interventi di emergenza, a fine anni '70 comincia un lungo programma di restauro da parte della Soprintendenza, che culmina nel 2002 restituendo ai visitatori una migliore accessibilità in un suo consistente settore.
Negli ultimi anni la Fortezza Vecchia è stata teatro di molte iniziative culturali,teatrali e musicali, che hanno permesso a tutti i cittadini, soprattutto ai più giovani, di sfruttare un simbolo della storia della città come luogo di ritrovo e di espressione.

 

Fortezza Nuova

Nel 1576 l'architetto Buontalenti predispose un disegno per un abitato chiuso da una cinta muraria e da un sistema di fossi a forma pentagonale; il piano non indicava ancora la presenza di una fortezza vera e propria, ma si limitava al semplice tracciamento di un circuito fortificato continuo, caratterizzato da cinque bastioni ai vertici del pentagono e alla mezzeria del lato settentrionale, con il sesto ricavato dalla preesistente Fortezza Vecchia.
L'anno seguente furono avviati i lavori per la costruzione della città e del suo sistema difensivo, ma solo intorno al 1589 fu deciso di potenziare l'apparato militare con la realizzazione di quella che poi sarà chiamata Fortezza Nuova. Il progetto si deve alla collaborazione tra Buontalenti, Don Giovanni de' Medici e altri ingegneri quali Claudio Cogorano e Alessandro Pieroni. I lavori cominciarono nel gennaio 1590 con la cerimonia del getto della prima pietra (10 gennaio 1590) adattando due bastioni del progetto buontalentiano (quello di San Francesco, rivolto verso nord - est e quello di Santa Barbara, verso nord) e terminarono nel 1604.
Sul finire del Seicento il complesso fu in gran parte smantellato, riducendolo al solo Bastione San Francesco, al fine di ottenere nuove aree edificabili all'interno della città e smantellando circa 2/3
della superficie originaria. La trasformazione portò all'edificazione di  un  secondo  sistema difensivo adiacente alla fortezza e a protezione del quartiere della Venezia Nuova: il Forte San Pietro.
Adibita successivamente a caserma e magazzino, nel corso della seconda guerra mondiale la Fortezza Nuova fu duramente colpita dai bombardamenti aerei, che distrussero la maggior parte delle costruzioni interne. Successivamente ospitò gli sfollati del centro cittadino, per essere trasformata, in seguito, in un grande parco pubblico, con una suggestiva veduta sui fossi  e su Piazza della Repubblica.
La Fortezza Nuova si erge in mezzo a un grande bacino d'acqua ed è collegata alla città tramite un piccolo ponte e da alcuni pontili mobili realizzati in anni recenti. La cortina muraria, sostanzialmente intatta, presenta una forma assai complessa, con tutti gli elementi tipici dell'architettura militare del tempo, quali i fianchi ritirati concavi,le cannoniere a intaglio e un rivellino molto pronunciato verso lo specchio d'acqua antistante.
L'ingresso principale è protetto da un recinto difensivo sovrastato da caratteristiche torrette  angolari: in origine qui era presente un ponte levatoio, sostituito poi da un passaggio in muratura. Dal recinto, una galleria conduce al fianco ritirato del bastione e ai piani superiori del baluardo, dove sono presenti i ruderi di numerosi edifici di servizio, oggi inseriti all'interno di un parco pubblico.
Vi si trovava una chiesetta per la guarnigione, consacrata alla Concezione di Maria e officiata dal cappellano fino al 1860. Attraverso un altro cortile interno, circondato da alte cortine fornite di feritoie, si accede, mediante una galleria, a uno scalo che si affaccia a una piccola darsena alla quale arrivavano via acqua i rifornimenti per la guarnigione.
Fino ai primi anni del Novecento sul terrapieno al centro della fortezza era posizionato un cannone che veniva fatto sparare per annunciare il mezzogiorno. Ancora oggi all'interno della fortezza è possibile trovare il cannone, puntato verso la porta San Marco.

La fortezza caratterizza e rappresenta il cuore di Livorno, e intorno a essa si sviluppò e trasformò da borgo medievale a vera e propria città.

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