Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 49 - OTTOBRE 2006




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Conservazione degli ambienti alpini nel Parco Veglia Devero

Conservazione degli ambienti alpini nel parco
Dai risultati di un Life-Natura, il progetto per il recupero di pascoli, prati da sfalcio, torbiere e lande alpine, in uno dei primi parchi naturali regionali del Piemonte

Il Parco Naturale Veglia Devero, nelle Alpi Lepontine, è un parco alpino ricchissimo di biodiversità, con vaste aree di natura intatta e un paesaggio modellato da generazioni di montanari che hanno saputo vivere in perfetto e coerente equilibrio con il severo ambiente dell'alta montagna. Per questo la Commissione Europea e la Regione Piemonte hanno finanziato un progetto di largo respiro per la tutela di habitat di interesse comunitario affinché questi ambienti fragili e delicati possano essere conservati e trasmessi alle generazioni che verranno dopo di noi. Grazie al fatto che il territorio del Parco è stato designato quale Sito d'Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale dall'Unione Europea, l'Ente Parco Alpe Veglia e Alpe Devero ha infatti beneficiato di un co-finanziamento comunitario LIFE - Natura per il progetto denominato "Alpe Veglia e Alpe Devero: azioni di conservazione di ambienti prativi montani e di torbiere".
Tale progetto, di durata triennale, ha avuto inizio nel gennaio 2003 ed era incentrato sulla tutela di alcuni tra i più significativi ambienti di interesse comunitario (pascoli, prati da fieno, torbiere e lande alpine) presenti all'interno del sito. Il primo anno (2003) ha visto il completamento delle attività di studio, progettazione e pianificazione. Tale fase d'analisi del territorio è risultata fondamentale al fine di individuare con precisione la localizzazione delle aree necessitanti d'intervento e definire le migliori modalità d'azione. Il 2004 ha visto invece l'avvio degli interventi di gestione ambientale, realizzati per lo più in collaborazione con agricoltori e consorzi che già operano sul territorio, interventi che sono continuati per tutto il 2005.
Studi, Piani e Progetti
Nel corso del 2003 sono stati realizzati studi scientifici relativi ai singoli habitat oggetto d'intervento. Tali studi hanno portato alla stesura di Piani di gestione quinquennali di tali ambienti, i quali definiscono le tipologie d'intervento, le aree che necessitano di gestione, le modalità e le tempistiche d'esecuzione. Per esempio, nel caso dell'ambiente "Pascoli" il Piano di gestione definisce la suddivisione in parcelle delle aree necessitanti d'intervento, il numero di capi di bestiame ottimale per ogni parcella, la tipologia e l'età dei capi (asciutti o da latte, adulti o giovani, bovini e/o equini), il periodo ed il numero di giorni di permanenza per ogni parcella, etc... Si tratta di Piani di durata quinquennale, la cui tempistica prosegue ben oltre il Progetto LIFE e che costituiscono uno strumento di lavoro ottimale per dare continuità agli interventi avviati grazie al cofinanziamento comunitario. Per la realizzazione degli interventi previsti dai piani di gestione sono state acquistate dall'Ente e distribuite alle aziende agricole tutte le attrezzature necessarie: filo elettrificato per bovini e per equini, batterie a pannello solare, abbeveratoi, tubazioni, punti sale, etc...
Interventi gestionali
Pascoli
Gli ambienti a pascolo all'interno dell'area protetta erano in parte soggetti a pascolo non equilibrato, con conseguente attivazione di varie forme di degrado, soprattutto per l'eccessiva presenza di Nardo, pianta erbacea non appetita ai bovini, e la colonizzazione da parte di arbusti (in particolare rododendro e mirtillo). Gli interventi eseguiti per far fronte a tali problematiche sono stati i seguenti:
• Rimozione della vegetazione arbustiva invasiva nei pascoli
Si sono condotti interventi di sfalcio e rimozione di arbusti che risultavano invasivi dell'habitat pascolivo su una superficie complessiva di quasi 100 ettari.
• Pascolo bovino ed equino a rotazione con uso di recinzioni elettriche temporanee
Nell'ambito delle aree soggette a pascolo disordinato è stato adottato un pascolo a rotazione con utilizzo di bovini ed equini, attraverso un'adeguata programmazione dell'uso dei pascoli, mediante apposizione di recinzioni leggere elettrificate. Gli interventi sono stati realizzati coinvolgendo le aziende agricole esistenti nel territorio del Parco. I cavalli, di razza avelignese, sono stati forniti dall'Ente Parco, a seguito di loro acquisto nell'ambito del Progetto LIFE.
Nel corso del 2004 e 2005 le aziende agricole hanno provveduto alla gestione con recinzioni elettriche temporanee di circa 130 ettari di pascoli soggetti a degrado.
Prati da sfalcio
All'interno del Parco, le superfici condotte con continuità a sfalcio per produzione di foraggio si sono fortemente contratte nell'arco degli ultimi decenni. La pratica fondamentale della concimazione è inoltre ormai quasi scomparsa.
• Sfalcio e concimazione
Nel biennio 2004-2005 sono stati eseguiti interventi di sfalcio e di concimazione, su scala annuale, condotti secondo modalità di conservazione dell'habitat.
Lo sfalcio è stato eseguito su 25 ha complessivi, mentre la concimazione è stata riattivata su circa 15 ha.
Torbiere
Sono state individuate alcune minacce, naturali o di origine antropica, alla conservazione delle torbiere, ambienti umidi di grande importanza naturalistica, tra le quali le più significative sono emerse essere il calpestamento da parte di persone o di bestiame ed il prosciugamento. Gli interventi eseguiti dalle aziende agricole e dai consorzi per far fronte a tali minacce sono stati i seguenti:
• Limitazione del calpestamento bovino ed antropico attraverso posizionamento temporaneo di filo elettrificato
L'intervento ha interessato circa 18 ha di torbiere e ha visto la posa di oltre 8.000 metri lineari di recinzioni.
• Posa di abbeveratoi fissi in larice - Il calpestamento delle torbiere da parte dei bovini può essere determinato in alcuni casi dalla ricerca di acqua per l'abbeverata. L'apposizione di recinzioni perifericamente agli habitat di torbiera in alcuni casi ha previsto anche l'apposizione di abbeveratoi fissi realizzati in larice. L'Ente Parco ha acquistato abbeveratoi in larice, successivamente collocati sul territorio dagli agricoltori.
• Realizzazione di una passerella in legno in prossimità del Lago delle Streghe
Il calpestamento delle torbiere da parte dei turisti è un problema che si manifestava soprattutto in prossimità della torbiera del Lago delle Streghe. Nell'ambito del Progetto LIFE sono state posizionate 33 metri di passerelle in larice finalizzate a convogliare i turisti su un percorso più agevole.
• Interruzione del drenaggio
Per alcuni fossi di scolo aventi un forte effetto drenante delle torbiere della Piana dell'Alpe Devero si è provveduto alla posa di soglie di stramazzo in pietra.
Lande alpine
Riguardo a tale habitat, i principali problemi emersi erano i seguenti: dispersione degli escursionisti al di fuori dei tracciati sentieristici principali per carenza di adeguata segnalazione, con conseguente disturbo dell'avifauna nidificante (soprattutto Fagiano di monte); calpestamento di lande alpine; formazione di sentieramenti paralleli con innesco di fenomeni erosivi meteorici.
Come rimedio alle minacce individuate si è provveduto ai seguenti interventi gestionali:
• Ripristino di sentieri degradati
Gli interventi sono consistiti nell'allargamento della sede del sentiero principale attraverso il livellamento del piano di calpestio e la realizzazione di gradonatura in pietra o legni di larice, nella realizzazione di canalette di deviazione dell'acqua meteorica, nel taglio di arbusti o rami invasivi e nella apposizione di elementi dissuasori lungo sentieri secondari.
• Adeguamento della segnaletica lungo i sentieri
Gli interventi sono consistiti nella realizzazione, ove mancante, di segnaletica orizzontale, segnavia a vernice lungo il sentiero, ometti di pietra, picchetti segnavia, segnaletica verticale.
Gli interventi sono stati eseguiti da ditte specializzate su una rete di oltre 12.000 metri di sentieri.
• Realizzazione di strutture didattiche-informative
Dieci bacheche in larice sono state apposte in corrispondenza degli accessi all'Alpe Devero e all'Alpe Veglia e dei siti di maggiore transito in corrispondenza di ambienti di pregio naturalistico. Ogni bacheca è dotata di specifico pannello tematico esplicativo.
Conclusioni
Il Progetto LIFE, al di là dei risultati attesi in termini conservazionistici determinati dalla rimozione di gran parte delle minacce agli habitat di interesse comunitario, ha avuto il grande pregio di rendere consapevoli gli operatori locali di essere i diretti responsabili della tutela del territorio, di averli avvicinati alle problematiche della conservazione e di aver loro dimostrato che la tutela dell'ambiente passa inevitabilmente attraverso il mantenimento delle tradizionali attività agricole.
L'esperienza di questo progetto ha consentito all'Ente Parco di avvicinare la popolazione locale, di capire e di farsi capire, dimostrando che la tutela della biodiversità è compatibile con lo sviluppo economico del territorio, ma soprattutto ha sperimentato un metodo di lavoro che potrà continuare anche oltre l'esperienza LIFE, nello spirito della Rete Natura 2000.
Per ulteriori dati, informazioni e materiali sul progetto ci si può rivolgere direttamente all'Ente Parco Alpe Veglia e Alpe Devero: Villa Gentinetta, Viale Pieri 27, 28868 Varzo(VB); tel.: 0324 72572, fax.: 0324 72790; e-mail: lifenatura@parcovegliadevero.it

Fabio Casale
Coordinatore del progetto
Paolo Pirocchi
Naturalista