Primo il lupo


E' la prima convenzione di Ape giunta al traguardo, quella riguardante la Rete ecologica dei vertebrati italiani. Affidata da Cosentino a Boitani (cioè dalla Direzione Conservazione Natura del ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio al Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo dell'Università di Roma "La Sapienza": ma si può dare una notizia così ? ndr), è stata presentata a Roma in un convegno lo scorso 22 maggio al ministero.

Per chi non lo sapesse si tratta - dice la brochure di presentazione - di un progetto che assieme ad altri deve porre le basi tecniche e scientifiche per l'attuazione del Programma d'azione di Ape, approvato dal Cipe il 7 marzo del 2000. In sostanza, aggiungiamo noi, si tratta di uno studio saggiamente commissionato e utilizzato dal ministero per mettere una pezza al clamoroso buco dell'assenza di Carta della Natura.

Lo staff messo su da Luigi Boitani, in parole povere, si è immedesimato per due anni in ciascuna delle 504 specie di vertebrati italiani e ne ha ricostruito tanto l'areale attuale che, ecco la novità, quello potenziale (cioè quello idoneo in base alle sole caratteristiche ecologiche, ignorando i vari fattori limitanti reali, quasi sempre legati all'uomo). E' venuta fuori una poderosa e aggiornatissima banca dati (quella precedente era del '92), completamente digitalizzata sfruttando le potenzialità del Gis e utilizzando diversi dati geografici: il Corine per la copertura del suolo, il Modello digitale del Terreno per l'altimetria, la rete idrografica e la rete stradale. In sostanza e semplificando, d'ora innanzi ogni tecnico di un'amministrazione pubblica, dallo Stato al Comune, che voglia pianificare l'uso del territorio meditandone l'impatto sulla fauna a vertebrati attuale e futura potrà farlo con grande dettaglio e attendibile base scientifica.

Dal lavoro consegnato alla Dcn di Cosentino ad aprile - fisicamente un set di 11 CD più la relazione tecnica finale - sono molte le analisi possibili, naturalmente, che incrociano il cammino dei parchi. E di grande interesse. Per esempio, quali sono in Italia le aree più ricche di vertebrati rimaste attualmente fuori dal sistema delle aree protette ? Dalle belle mappe colorate di Boitani & co. la risposta viene fuori con evidenza cromatica: soprattutto la Liguria e tutta la fascia prealpina, in particolare in territorio friulano. Che relazione c'è poi tra la distribuzione dei vertebrati rilevata da questo lavoro e la distribuzione delle sole specie minacciate, così come riportato dal Libro Rosso del Wwf del '98 ? Decisamente significativa, ha detto Boitani, chiarendo che tale risultato già fornisce una importante indicazione operativa riguardo alle strategie di conservazione da mettere in atto nel futuro. Proteggere il lupo o l'orso, cioè, per proteggere intere piramidi ecologiche. E ancora. C'è una categoria di area protetta di non particolare significato per la protezione della diversità dei vertebrati italiani ? Sì, è quella delle riserve statali, mentre il primato opposto va ai parchi nazionali e ai SIC.

Come ha osservato Fabio Renzi di Legambiente nel corso del convegno di presentazione, dopo questo studio è certamente meno dubbio il contributo del sistema dei parchi alla conservazione della biodiversità (e il riferimento era, in particolare, alla prudenza del ricercatore espressa da Boitani per esempio sulla rivista Parchi, n.29, nel dossier sulla Rete ecologica). Riguardo a questo ha anticipato dati rassicuranti pure Maurizio Fraissinet, autore per il ministero di uno studio sull'importanza dei parchi nazionali nella conservazione delle specie protette di uccelli (dovrebbe uscire per la II Conferenza). Quanto alla ricerca di Boitani e collaboratori (Fabio Corsi, Alessandra Falcucci, Ilaria Marzetti, Alessandro Montemaggiori, Daniela Ottaviani, Gabriella Reggiani e Carlo Rondinini), il ministero dovrà decidere adesso forme e modalità di divulgazione.

Chiudiamo con un interrogativo, non proprio secondario: e i parchi regionali ? "Non abbiamo ancora potuto includerli nella ricerca perché al ministero manca la relativa cartografia digitalizzata", ci ha risposto Boitani. "Ma ce la stiamo procurando e presenteremo i risultati finalmente completi alla Conferenza nazionale ad ottobre".

    g.i.




Commenta l'articolo
Il Giornale dei ParchiTorna alla prima pagina
del Giornale dei Parchi