Nuovi Parchi nazionali

A che punto siamo

Ecco l'aggiornamento alla fine del 2002 sullo stato di attuazione dei nuovi Parchi nazionali.

Parco nazionale della Val d’Agri e del Lagonegrese
E’ finalmente arrivato il provvedimento tanto atteso: l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della Basilicata, della perimetrazione del nuovo Parco, il cui iter istitutivo dura per altro da oltre dieci anni. Con 17 voti favorevoli e 7 contrari la Regione ha concluso il 23 dicembre scorso il suo lavoro, con una accelerazione finale sollecitata probabilmente dalle vicende legate all’inchiesta per tangenti nelle attività di estrazione del petrolio. Grande soddisfazione generale, anche se non sono mancate le osservazioni critiche (da parte in particolare di Legambiente, Wwf e) sul perimetro licenziato. In effetti, rispetto alla proposta giunta dal Ministero dell’Ambiente, la perimetrazione approvata “taglia” quasi 13.000 ettari, fissando la superficie a 65.756 ettari, ricadente sul territorio di 29 Comuni. Comunque sia ora la palla torna al Ministero per l’atto definitivo, l’approvazione del Decreto da sottoporre alla firma del Presidente della Repubblica. Dopo di che nascerà ufficialmente il ventiduesimo Parco nazionale italiano. Qui di seguito potete consultare la rassegna della stampa quotidiana che si è occupata della decisione della Regione.

Parco nazionale dell’Alta Murgia
Anche in questo caso il periodo di fine anno ha fruttato decisioni definitive. La Regione Puglia ha deliberato la perimetrazione, anche se con il sacrificio di circa 25.000 ettari rispetto all’originaria proposta di 90.000. Un altro parco si avvicina quindi alle postazioni di partenza e c’è da sottolineare che l’accelerazione finale è il frutto di un impewgno particolare profuso dalla Provincia di Bari e dai Comuni interessati, che hanno deciso di sostenere direttamente una campagna promozionale diretta a diffondere conoscenza degli aspetti più significativi del territorio e delle prospettive che si aprono con la creazione dell’Ente di gestione. Sul modo in cui la stampa ha seguito gli avvenimenti vi forniamo di seguito una rassegna.

Parco nazionale del Gennargentu
"Il Parco del Gennargentu esiste, è stato istituito e dunque tutte le norme di tutela e salvaguardia contenute nel decreto d'istituzione sono attive a valide". Sono le dichiarazioni cheil Ministro Matteoli ha rilasciato il 10 ottobre, in risposta ad una interrogazione del senatore Turroni il quale si riferiva alla sparizione del Parco dall’elenco ufficiale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 settembre. “Una involontaria omissione", secondo una nota del direttore della segreteria della Conferenza permanente Stato-Regioni; il Ministero dell'Ambiente sarebbe “incorso per mero errore in talune involontarie omissioni di aree protette nella predisposizione dell'elenco ufficiale", secondo una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le affermazioni del Ministro - il quale ha aggiunto che “dal momento che ad oggi non è stato emesso alcun provvedimento di differimento proposto dal ministro, la misure di salvaguardia, previste nell'allegato A del decreto del 30 marzo 1998, sono vigenti dal 31 gennaio 2000 ed è perciò possibile, in qualunque istante, l'adozione di azioni, anche penali, contro le attività vietate dalle stesse” – e le altre note citate hanno suscitato scandalo in taluni ambienti sardi. Soprattutto se si considerano le sbrigative parole dell’assessore regionale all’Ambiente Emilio Pani, secondo cui l’esclusione del parco del Gennargentu dall’elenco ufficiale delle aree protette nazionali è stata fatta “a ragion veduta. Un parco, perché sia ritenuto tale, non deve essere solo perimetrato e oggetto di una legge specifica. Deve essere soprattutto voluto, accolto e in attività. Tutti questi requisiti il Gennargentu non li aveva. Perciò il parco non aveva nessuna ragione di esistere”. Parole tombali, che la dicono lunga sulla strada ancora da percorrere.




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