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Storia e tradizionirivivono anche nei gusti

FESTA A TAVOLA CON LA FAMIGLIA
(09 Apr 15)

MONTEVECCHIA STORIA E TRADIZIONI che non si dimenticano in Brianza anche per Pasqua, e nei giorni di festa il territorio rivive i momenti che hanno costruito la sua identità.
Le uova per esempio, simbolo di questa festa, dovevano essere in tavola già dal giovedì santo, per accompagnare poi il pranzo di Pasqua. Quelle raccolte il venerdì, giorno di digiuno, dovevano essere consumate nella gita di Pasquetta. Il giorno dell'Angelo, era spesso anche la prima vera festa di primavera. La gita fuori porta, con colazione sul prato, era quasi d'obbligo.
Nel giorno di Pasquetta del resto, ancora oggi a Montevecchia si festeggia il santuario della beata Vergine del Carmelo. Per chi risiedeva qui, è l'occasione per rivivere l'infanzia. Per il pranzo di Pasqua, in cucina erano d'obbligo la frittata con erba pasqualina e le uova sode, che in cascina non mancavano mai. L'agnello arrivava sulla tavola di chi aveva nella stalla anche qualche pecora. Unica verdura l'insalata di campo, unica a sopravvivvere ai rigori dell'inverno. Dolci ce n'erano pochi. Ci si accontentava di qualche fico secco; o delle noci rimaste in fondo alla madia. Qualche uovo di cioccolato per i bambini , ma una consegna era rigorosa: la «sorpresa» era da condivivere. Negli scaffali, con i libri di vecchie ricette, della Pasqua in cucina non si dice molto. La tradizione vuole che le uova venissero consumate anche nel pomeriggio della domenica, durante la scampagnata che seguiva al catechismo e ai vesperi.
«Per gli adulti - ricordano dal Casarigo - la Pasqua era una festa a forte caratterizzazione religiosa. La Quaresima, quaranta giorni di magro e digiuno, veniva osservata. Quel poco che nella prima domenica veniva servito dopo il lungo periodo di sacrifici, era apprezzato. La grande gioia era soprattutto quella dei bambini. In vacanza dalla scuola, avevano finalmente la possibilità di uscire. I giochi era semplici, la corda, la palla, l'altalena».
Le tradizioni culinarie si possono rivivere ora negli agriturismo del parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Agnelli e arrosti cucinati con le erbe aromatiche officinali che, col vino e i formaggi, rappresentano una delle colonne della produzione agricola; frittatine con l'erba pasqualina, (pianta a piccole foglie, simile al rosmarino) uova fresche, insalata di campo e i vini dei vigneti locali. Quanto alle passeggiate, sui ronchetti rivolti a sud, i prati sono ora una grande distesa di margherite, mentre macchie viole e primule e spezzano a tratti l'egemonia del fiore più comune. Se Giove Pluvio lo consentirà, un angolo ideale per le gite di Pasqua e Pasquetta

Area Protetta: Diverse  |  Fonte: AREA Parchi
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