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Lo sguardo di Del Bue protagonista alle Bertone

Lo sguardo di Del Bue protagonista alle Bertone Quaranta opere dell'artista in mostra nella residenza estiva della famiglia D'Arco Visite sabato e domenica e dall'1 al 3 maggio, poi la rassegna si sposta all'Einaudi
(04 Mag 15)

Quaranta opere dell'artista in mostra nella residenza estiva della famiglia D'Arco
Visite sabato e domenica e dall'1 al 3 maggio, poi la rassegna si sposta all'Einaudi
"Lo sguardo illuminato" è il titolo della mostra che propone una quarantina di opere, quasi tutte inedite, di Gianni Del Bue. Il pittore, di origine reggiana, ora residente nelle Langhe, espone alle Bertone nella residenza estiva della nobile famiglia D'Arco.
Questa prima parte della rassegna sarà visitabile il 25 e 26 aprile e l'1 e 3 maggio dalle 10 alle 19.30. Per l'occasione Del Bue, che già si è cimentato su vari temi mantovani nel corso degli ultimi vent'anni ha realizzato opere di piccolo e grande formato a sfondo naturalistico. Sulle tele fiori di campo, cortili con oche, apparizioni di alberi miracolosi, temi già emersi nella produzione artistica di Del Bue ma che ora diventano centrali nella sua poetica. Niente di tradizionale o scontato, ma piuttosto una nuova ricerca da parte dell'artista, dove i dati naturalistici vengono inquadrati quasi fossero protagonisti di un set cinematografico, dando vita a innumerevoli fantasticherie ricche come sempre di ironia e sapienza compositiva. Ai visitatori verrà offerta la brochure con un testo di Frediano Sessi.
Gianni Del Bue nato a Reggio Emilia nel 1942, apprende dal padre quadraturista e maestro di trompe l'oeil, le tecniche pittoriche. A metà anni '60, si trasferisce a Torino dove le sua pittura assume un impianto astratto influenzato dai linguaggi delle avanguardie artistiche di quegli anni. Conosce intellettuali e artisti mentre il gallerista Giancarlo Salzano comincia a occuparsi del suo lavoro, assieme a quello di Carol Rama, Gino Gorza e Horiki. A Mantova incontra la stima e l'amicizia di Gino Baratta e Francesco Bartoli che saranno decisivi nello sviluppo del suo lavoro, rafforzando tra l'altro, il rapporto di Del Bue con Mantova, consolidato grazie alla collaborazione con Alberto Bernardelli. Dopo travagli e ripensamenti torna alla figurazione con incessanti trasformazioni espressive. L'opera di Del Bue ha trovato fin dagli esordi l'interesse critico di Enrico Crispolti e Giorgio Di Genova oltrechè l'appassionata lettura di Janus, suo esegeta, e ha anche interessato il mondo letterario. Del Bue è anche appassionato di musica, dalla classica al jazz. Già nel '70 la sua pittura si incontra con il jazz di Johnny Griffin allo Swing Club di Torino e anche recentemente ha suscitato l'interesse e lo scambio culturale di alcuni musicisti contemporanei quali Stefano Gueresi e Giovanni Bietti.
L'iniziativa è stata ospitata dal Parco del Mincio in collaborazione con la galleria Einaudi, gli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani e la delegazione del FAI di Mantova. Dal 12 maggio al 15 giugno la mostra si trasferirà all'Einaudi in corso Vittorio Emanuele 19 a Mantova. Info: 328 5727480 o www.delbue.com. (p.c.)

Area Protetta: Diverse  |  Fonte: AREA Parchi
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