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Segnalazioni

«Il Parco lavora ai rimboschimenti così proteggiamo la biodiversità»

(01 Giu 23)

«Per un'area protetta la tutela della biodiversità è l'obiettivo più importante e per raggiungerlo in modo coerente e scientificamente corretto diventa essenziale conoscere il proprio "patrimonio biologico". Un patrimonio ricchissimo che il recente lavoro di aggiornamento dell'atlante della biodiversità del Parco del Ticino, di imminente pubblicazione, ha quantificato in 6.832 specie, di cui 4.028 appartenenti al Regno Animale, 1.284 Piante, 1.420 Funghi e 100 Protozoi e che i cui numeri potrebbero ulteriormente arricchirsi grazie ai monitoraggi condotti sul territorio. Questo tesoro è protetto da Rete Natura 2000, una rete ecologica individuata su tutto il territorio dell'Unione Europea, destinata alla conservazione della biodiversità ed in particolare alla tutela di habitat e di specie animali e vegetali rari e minacciati».

Quanto è vasta l'area gestita dal Parco? «L'area più importante, quella perifluviale ricompresa nel Parco Naturale conta circa 24.000 ettari. All'interno ci sono un Sito di Importanza Comunitaria, 14 Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e una Zona di Protezione Speciale per l'Avifauna (ZPS)».

Presidente, il Parco del Ticino dagli anni Settanta tutela quest'area gigantesca a ovest e sud della Lombardia. Quali sono le principali azioni che state mettendo in campo in questa fase? «Il 2023 per il Parco Lombardo della Valle del Ticino è un anno importante. Si avvicinano, infatti, i 50 anni dalla sua istituzione, avvenuta nel 1974. Inevitabile guardarsi indietro, e ripensare tutte le azioni e gli sforzi messi in campo per preservare i territori di questa Valle e la sua biodiversità. Ma l'avvicinarsi di questa ricorrenza è l'occasione anche per raccontare quanto si sta facendo oggi e i programmi futuri. Questo territorio rappresenta un tesoro inestimabile, anche dal punto di vista sociale, di cui siamo allo stesso tempo proprietari e custodi e che, tutti insieme, siamo chiamati ad amare e proteggere. Le sfide in corso sono rilevanti, la crisi idrica legata alla siccità, il cambiamento climatico, la pressione infrastrutturale ed energetica legata a nuove fonti di approvvigionamento, temi complessi che vedono il Parco in prima linea insieme alle altre Istituzioni. Stiamo lavorando tantissimo sulla tutela dei boschi esistenti e su nuovi rimboschimenti perché abbiamo bisogno di aree che assorbano CO2».

E c'è la crisi idrica «Esatto. Non si tratta solo di razionalizzare l'acqua ma anche di trovare il giusto approccio in agricoltura. L'acqua irrigua utilizzata a scorrimento in una valle fluviale come quella del Ticino è fondamentale per le produzioni agricole e linfa per tutto il sistema di biodiversità».

State collaborando con istituzioni, associazioni, enti locali. Quali sono i progetti più rilevanti? «Gli appuntamenti di quest'anno sono numerosi, anche grazie al contributo di Regione Lombardia al progetto Dove ti porto ogni giorno nel Parco del Ticino. Ci permette di realizzare visite guidate alla scoperta di alcuni gioielli del Parco come la Riserva La Fagiana a Magenta e altri angoli naturali del territorio anche in provincia di Pavia, come quello di domenica a Zerbolò.»

Area Protetta: Diverse  |  Fonte: AREA Parchi
«Il Parco lavora ai rimboschimenti così proteggiamo la biodiversità»
 
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