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L'Area Protetta

Carta d'identità

  • Superficie a terra: 6'708.24 ha
  • Regioni: Lombardia
  • Province: Bergamo
  • Comuni: Bossico, Castro, Costa Volpino, Fonteno, Lovere, Pianico, Riva di Solto, Rogno, Solto Collina, Sovere
  • Provv.ti istitutivi: DGP n. 292 17/05/2004

 

 

Il Parco

Il Parco in oggetto ricade nell'ambito amministrativo dei Comuni di Bossico, Castro, Costa Volpino, Lovere, Pianico, Rogno, Sovere, con l'aggiunta, a seguito dell'ampliamento, dei Comuni di Fonteno, Riva di Solto e Solto Collina, tutti facenti parte della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, con sede a Lovere, designata dagli stessi ad Ente capofila provvisorio per la gestione del Parco.
Il Parco presenta un'altitudine media del territorio variabile dai 1.879,8 metri sul livello del mare del Monte Pora ai circa 183 (o 185) metri sul livello del mare della superficie del Lago d'Iseo (Sebino). La sua collocazione geografica è nel settore prealpino (Valle Camonica-Sebino) più precisamente compreso tra le pendici dell'alto Sebino, il fondovalle dell'Oglio, le pendici della destra idrografica del Fiume Oglio, le valli interne e la dorsale Monte Pora e Monte Alto nonché tra il fondovalle e le pendici della bassa Valle Borlezza.
Il territorio interessato dal Parco presenta una mescolanza di ambienti con vocazioni che vanno dal naturale al turistico per giungere ad attività di tipo agro-silvo-pastorale, il tutto in buono stato di equilibrio ecologico e produttivo. Il Parco comprende aree per la maggior parte agricole e boschive. La complessa geografia del locale, a seconda delle particolari situazioni topografiche e della presenza mitigante del lago, la frammentazione degli ambienti con differenti caratteristiche ecologiche, la ripartizione per fasce altitudinali, ha portato ad una notevole e molteplice presenza di specie vegetali anche di carattere endemico. Altrettanto è stata l'influenza sulla fauna, ricca e diversificata. Rappresenta pertanto un territorio ricco di specificità in ogni settore, specificità che non si fermano certo al confine del parco locale ma si raccordano al resto del territorio.
Non va esclusa o valutata negativamente l'azione antropica, soprattutto nei fondovalle, essendo legata all'esigenza di vita della popolazione, ma occorre considerare il parco locale come un'occasione per riequilibrare le situazioni urbanistiche meno positive esistenti e un riferimento per una lettura della situazione ambientale del territorio.

Foto di Il ParcoFoto di Il Parco
 

Il Territorio del PLIS


La valenza geologica-geomorfologica

Monti, valli, lago sono gli elementi geografici dei dieci Comuni che mettono a disposizione una parte consistente del proprio territorio per insignirlo della dignità di Parco. Alla base di ogni fenomeno biologico ed antropico c'è sempre una struttura fisica che ospita la vegetazione e ogni forma di azione umana che va dall'uso del suolo allo sfruttamento delle risorse del sottosuolo, all'occupazione urbanistica ed infrastrutturale delle superfici.
Nel territorio del Parco sono presenti innumerevoli fenomeni naturali che, limitatamente ad un livello di lettura geologica, riguardano la natura delle rocce che costituiscono l'ossatura delle montagne ed i fenomeni tettonici conseguenti alla costruzione dell'edificio alpino che le hanno in vario modo deformate e dislocate. Il quadro geologico generale di riferimento dei fenomeni trova a livello locale aspetti di particolare interesse che qualificano settori diversi del territorio e che rendono la visita al Parco istruttiva. Questo territorio fa parte delle Alpi Calcaree Meridionali che nella nostra Regione abbraccia la fascia di rilievi compresi tra la Valtellina e la pianura padana; questi corrugamenti presentano uno stile tettonico e una costituzione litologica con caratteristiche che li differenziano dal resto della catena alpina. L'ossatura generale dei rilievi del Parco è costituita, infatti, da rocce di varia natura, ma riconducibili tutte ad un comune ambiente di formazione: un braccio di mare che si estendeva tra i continenti europeo ed africano. Le complesse vicende che hanno interessato la storia di questo mare si possono riassumere in fenomeni regionali che attengono ad accelerati o rallentati sprofondamenti dei fondali, alla formazione di lagune o all'assunzione di caratteri costieri. Una paleogeografia varia e mutevole nel tempo che ha influito sulla natura delle rocce del Parco le quali, coi loro fossili, sono documenti eloquenti per ricostruire la storia del territorio.

Foto di Il Territorio del PLISFoto di Il Territorio del PLISFoto di Il Territorio del PLIS
 

La valenza floristico-vegetazionale

Il clima, la natura del suolo, l'esposizione delle superfici e la secolare azione umana hanno creato il superbo scenario verde del nostro paesaggio. Ciò che appare in distanza, un manto verde che riveste in maniera quasi continua ogni valle e monte del Parco, in una visione ravvicinata mostra tutta la ricchezza e la diversità di una vegetazione composta, di volta in volta, da specie con esigenze ecologiche diverse, in una mirabile corsa all'affermazione della vita. La complessa geografia del Parco, a seconda delle particolari situazioni topografiche e della presenza del lago con effetti mitiganti sul clima, presenta una diversa distribuzione dei tipi vegetazionali, anche nell'ambito di una individuabile e classica ripartizione per fasce altitudinali. Se la vegetazione del Parco ha risentito in misura diretta del modo di utilizzo dei suoli, secondo sfruttamenti certamente più incisivi e diffusi rispetto all'oggi - si pensi alla ceduazione ed allo sfruttamento pabulare - la flora si è in proporzione molto meno impoverita mantenendo la sua continuità biologica pur nella riduzione degli habitat.

Foto di La valenza floristico-vegetazionale
 

La valenza zoologica

Il territorio del Parco, vasto, articolato morfologicamente e coperto da una vegetazione in massima parte spontanea ed in equilibrio con i caratteri ecologici dell'ambiente ospita anche una fauna altrettanto ricca e diversificata. Per ragioni contingenti si fornisce solamente un elenco dell'avifauna e dei mammiferi evitando di fare distinzioni dettagliate relative a settori circoscritti del Parco ad eccezione di quelli relativi agli ambienti terrestri (secondo due fasce altitudinali) ed acquatici del fiume Oglio.

Panorama
Panorama
 

La valenza paesaggistica

Il settore prealpino, di cui il Parco fa parte, è formato da strutture sedimentarie mesozoiche che lasciano affiorare a settentrione, grazie al solco del fiume Oglio, lo zoccolo paleozoico. Le valli fortemente incise che penetrano e separano le masse montuose del Parco e la presenza di uno dei maggiori laghi lombardi - il Sebino - creano un paesaggio fisico articolato e complesso che conserva, nelle rocce che lo costituiscono e nelle vicende deformative, un frammento di storia della costruzione dell'edificio alpino.
La costituzione geologica è la base che condiziona tutti i fenomeni fisici, biologici ed antropici leggibili nel territorio del Parco. Ogni descrizione o spiegazione dei caratteri ambientali si radica su considerazioni che chiamano in causa la natura fisica del territorio come già intuì nell'Ottocento il geologo lombardo Torquato Taramelli, che scrisse con efficacia: "Per poco che noi vogliamo esaminare la geologia delle Prealpi, potremo facilmente renderci conto di questa varietà di paesaggio e del carattere che questo acquista in ciascuna valle o parte di essa; basta fissare nella mente qualche corrispondenza fra la natura del paesaggio e la qualifica della roccia che lo determina.

Foto di La valenza paesaggistica
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