Nelle lame (formazioni palustri e specchi d'acqua derivati da anse abbandonate dal fiume) predominano le specie igrofile e mesofile: la Cannuccia di palude, la Lisca maggiore, il Giaggiolo acquatico, i giunchi, diverse carici e le tipiche specie fluttuanti sulla superficie dell'acqua, cioè la Lenticchia d'acqua o l'Erba gamberaia. Immediatamente a ridosso del letto fluviale si ritrova una fascia a salici di precaria stabilità, essendo legata al fluttuare della portata della Sesia, mentre, più all'interno, dove le condizioni sono più favorevoli si instaura una copertura stabile dominata dalla più tipica delle essenze del bosco planiziale padano, la Farnia, fiancheggiata da Frassino, Tiglio e Acero campestre, dove però si è inserito, a partire da diversi decenni a questa parte, un elemento estraneo - originario dell'America Settentrionale - che in misura più o meno forte ha alterato ogni situazione boschiva: la Robinia. Il sottobosco è costituito da specie arbustive che hanno una grandissima importanza per il rifugio e l'alimentazione dell'avifauna. La fauna del parco è ricca di mammiferi quali scoiattolo, ghiro, moscardino, tasso, puzzola, volpe, lepre, minilepre, donnola, cinghiale ma ancor più interessante è l'avifauna rappresentata da oltre 190 specie di cui una settantina nidificanti: tra questi sono più facilmente osservabili l'airone cinerino, la garzetta e l'ibis sacro.
La fruizione è possibile durante tutto l'anno, sia su percorsi attrezzati e autoguidati, sia con specifiche attività didattiche. E' inoltre visitabile il museo ornitologico, presso la sede.
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