Il censimento è stato condotto nell'ambito dei finanziamenti POR FESR 2007/2013 Asse 4 Ambiente Attrattività Culturale e Turismo – Linea di Attività 4.1.2.b. Questo tipo di monitoraggio ha implicato la collaborazione fra il l'Ente Parco Nazionale dell'Asinara, il Parco Internazionale delle Bocche di Bonifacio (PIBB) e l' Office de l'Environnement de la Corse (OEC). Sotto il coordinamento e la supervisione dei tecnici del Ente una squadra di 6 subacquei corsi ha eseguito la raccolta dati tramite immersioni condotte a profondità comprese tra gli zero e i 15 metri.
La missione, suddivisa in due fasi, è volta a realizzare una valutazione dell'abbondanza e della diversità ittica nelle acque superficiali della AMP dell'Asinara nel contesto della rete Natura 2000. I siti monitorati sono stati quindi individuati su tutti i versanti della AMP e hanno incluso la zona SIC dell'Isola Piana col fine ulteriore di valutare l'efficacia delle diverse modalità di protezione (Zone A, B e SIC).
Durante la prima fase, eseguita nel settembre del 2012, la squadra corsa ha condotto la raccolta dati nella parte meridionale della AMP, includendo nel monitoraggio anche la zona SIC circostante l'Isola Piana.
La seconda fase, appena conclusa, ha compreso il monitoraggio della zona centro settentrionale della AMP includendo, fra le altre, la Zona A di Punta Scorno.
La metodologia utilizzata, il visual census a punto fisso, implica la delimitazione, nel fondo marino, di un'area circolare di circa 100 metri quadri per ogni punto e consiste nella conta diretta dei pesci da parte di un osservatore che si colloca al centro della circonferenza. Il conteggio dei pesci target dura circa 7-8 minuti ed è seguito da un'ispezione degli anfratti del fondo al fine di contare i pesci che adottano un comportamento criptico o che si nascondono dietro le rocce. Oltre al numero dei pesci viene annotata anche la classe di taglia degli stessi (piccola, media o grande). Per l'attuale censimento sono stati monitorati 10 siti per un totale di circa 500 punti fissi.
Tale metodica è ampliamente applicata dagli operatori del Parco Marino Internazionale delle Bocche di Bonifacio per gli studi sulla fauna ittica delle aree protette corse. Si auspica quindi che la base di dati raccolta possa costituire un punto di partenza per poter elaborare strategie di gestione comuni atte alla conservazione di aree particolarmente importanti per la produzione di biomassa ittica.
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