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Il Parco nel Registro dei Paesaggi rurali storici del Masaf

Pubblicato il decreto a firma del Ministro Lollobrigida. Importante riconoscimento al ruolo di pubblica utilità degli agricoltori.

(sede del Parco Nazionale delle Cinque Terre, 04 Ott 23)

 Il Paesaggio dei terrazzamenti e della viticoltura delle Cinque Terre entra ufficialmente a far parte del prestigioso Registro nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.  

L'atteso decreto a firma del Ministro Francesco Lollobrigida è stato accolto con grande soddisfazione della Presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre, Donatella Bianchi: "quello delle Cinque Terre è un paesaggio verticale, unico, costruito da generazioni, pietra su pietra, fin nei minimi particolari, a partire dalle sistemazioni idraulico agrarie, come i muri a secco che assolvono ancora oggi ad una importante funzione di regimazione delle acque e hanno consentito di coltivare dove altrimenti non sarebbe stato possibile. È nelle ragioni del vino che si origina questo miracolo architettonico irripetibile. I paesaggi rurali storici di elevato valore architettonico, culturale, ecologico come quello delle Cinque Terre non si possono salvaguardare se non mantenendoli in produzione, a fronte di elevati costi di gestione. Questo atteso riconoscimento, frutto di un minuzioso e complesso lavoro multidisciplinare coordinato dal Parco, rappresenta un decisivo fattore di tutela e al tempo stesso offre nuovi strumenti di valorizzazione all'insegna della sostenibilitàdando accesso a misure di sostengo ad hoc per l'unicità del nostro paesaggio, puntando ad esempio sulla ricerca, l'accessibilità e l'innovazione tecnologica."  

L'appartenenza al registro, oltre a interpretare la complessità e l'unicità del paesaggio agricolo delle Cinque Terre come chiavi di eccellenza, dà accesso a strumenti di sostegno sempre più mirati, affermando il ruolo di pubblica utilità svolto dagli agricoltori. Un canale preferenziale attraverso cui intercettare risorse da destinare allo sviluppo di progetti agricoli sostenibili. Consente infatti di candidare l'area al programma GIAHS della FAO (Globally Important Agricultural Heritage Sites) e concede la priorità di finanziamento su misure PSR (Piano di Sviluppo Rurale) e altre programmazioni nazionali e comunitarie. Promuove inoltre attività di ricerca che approfondiscano i valori connessi con il paesaggio rurale, anche al fine di tutelare la diversità bio-culturale. Favorisce la semplificazione dell'iter autorizzativo per gli interventi di recupero delle aree agricole in abbandono. 

L'area candidata – si legge nella menzione che ha valso l'importante riconoscimento - ricade interamente nel perimetro del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Nonostante i forti fattori di pressione che storicamente hanno comportato l'abbandono delle fasce a vantaggio di investimenti nel settore turistico, il dossier di candidatura, a cura del gruppo interdisciplinare composto da esperti, docenti e ricercatori dell'Università IUAV di Venezia, del Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale dell'Università di Genova, con il coordinamento dell'ufficio Biodiversità dell'Ente Parco ed il sopralluogo dell'Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale (ONPR) del Ministero, hanno evidenziato come la dimensione del paesaggio terrazzato delle Cinque Terre abbia una forte valenza storica con ritrovamenti che testimoniano il ricorso a tecniche costruttive tradizionali fin dai primi insediamenti romani. 

La significatività è definita sia con riferimento alle caratteristiche del mosaico paesaggistico, mantenuto nel tempo in un intreccio unico di aree coltivate e rinaturalizzate, zone boschive e infrastrutture rurali storiche sia, soprattutto, per le sistemazioni idraulico agrarie evidentemente leggibili sul territorio. 

Il sito presenta problemi di integrità apparente causati dall'abbandono sistematico dei terreni a partire dagli anni '70; tuttavia i dati evidenziano una netta inversione di tendenza, specialmente dalla istituzione del Parco Nazionale che ha riportato alla coltivazione dei terrazzamenti un significativo numero di ettari di territorio. L'analisi dell'integrità sottolinea come circa 63,18% del territorio candidato sia rimasto immutato dal 1973 al 2020. Emerge con forza che il paesaggio ha una rilevanza storica e una sua unicità a livello mondiale dove la coltura della vite ne rappresenta l'elemento più emblematico.   

Il Parco nel Registro dei Paesaggi rurali storici del Masaf
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