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POVE-RICCIO

In primavera i ricci escono dal letargo e iniziano ad aggirarsi in cerca di cibo. Sono animali interessantissimi: scopriamo qualche curiosità su di loro.  

(Altavalle, 16 Apr 18) Nelle vallate (e anche in pianura) è la stagione dei piccoli ricci che escono dal letargo dopo aver trovato riparo tra le foglie secche o in una tana ben riparata dalle intemperie. In primavera è facile incontrarli di notte lungo le strade per cui va prestata molta attenzione per evitare di investire questi piccoli amici.

Il riccio comune (Erinaceus europaeus) è un piccolo mammifero caratterizzato da un corpo tozzo a forma di pera con zampine corte e con la caratteristica principale di essere ricoperto di aculei cioè peli modificati fino a diventare una poderosa arma di difesa. Il riccio è un animale esclusivamente notturno: durante il giorno riposa nascosto nella sua tana, costituita solitamente da una cavità del suolo posta nel sottobosco, fra i tronchi e le foglie cadute mentre la notte esce alla ricerca di cibo, percorrendo tragitti sempre uguali fino a coprire distanze comprese tra 1 e 3 km. 

La strategia di difesa principale del riccio è quella di appallottolarsi e rizzare gli aculei diventando una palla pungente quasi inattaccabile. Tale difesa che funziona benissimo con i predatori viene attuata anche quado un'auto di notte fa spaventare il povero riccio che rimanendo immobile viene così investito (si è calcolato che sono fra i due e i tre milioni i ricci che ogni anno perdono la vita in Europa mentre attraversano le strade).

Il riccio è un animale molto utile negli orti e nelle campagne proprio per la sua dieta – è infatti un animale prevalentemente insettivoro: mangia invertebrati di vario tipo (insetti e loro larve, vermi, lumache, chiocciole, ecc.) ma occasionalmente anche uova e altri piccoli mammiferi, soprattutto topi, di cui è considerato un cacciatore spietato. Se per caso li incontra di notte, il riccio può mangiare anche serpentelli tra cui pure piccole vipere di cui non teme i morsi velenosi che non possono penetrare il rivestimento di aculei che protegge l'animale.

Un veleno letale per il riccio è invece il latte vaccino che va assolutamente evitato, anche nel caso in cui trovassimo dei piccoli di riccio abbandonati di cui vogliamo prenderci cura.

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