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Mulini, seghe e fucine ad acqua in Val di Sole

Il millenario lavoro dell'acqua

La storia della presenza di macchine ad acqua in Val di Sole parte da lontano. Se dobbiamo arrivare al XIII secolo per trovarne attestazione, possiamo pensare ad una loro esistenza anche in tempi precedenti: la più ampia diffusione della ruota idraulica si verificò infatti dopo il XII secolo, ma la sua invenzione e applicazione risale ad epoche molto più antiche. Già nel I secolo a.C. in Grecia esistevano mulini ad acqua, ma fu nel I secolo d.C. che un ingegnere romano, Vitruvio, ideò lo sfruttamento verticale dell'acqua, con uno straordinario guadagno nell'uso dell'energia idrica.                                         Solo alla fine del IV secolo, con la diminuzione degli schiavi, queste macchine iniziarono realmente a diffondersi. I secoli successivi alla caduta dell'impero romano portarono ad un grave arretramento delle conoscenze tecnologiche, tanto che si parla di un mulino ad acqua a Digione nel VI secolo, e di un altro in Boemia nel 718, mentre è ancora in Francia che essi sembrano diffondersi tra l'VIII e il IX secolo; dobbiamo tuttavia attendere la rinascita dell'anno Mille per trovare un generale progresso e diffusione anche di queste macchine. Il primo mulino noto in Trentino è del 1182, a Trento, nei pressi di San Bernardino.

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