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AIDAP (Associazione Italiana Direttori e Funzionari delle Aree Protette) parteciperà con una folta delegazione ai lavori della Conferenza Nazionale sulla Biodiversità e le Aree Protette dell'11 e 12 dicembre prossimi. Al Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando va il merito dell'iniziativa, dopo che da diversi anni tutto il settore, AIDAP in primis, chiedeva un serio momento di analisi e riflessione sullo stato del sistema nazionale delle aree protette.

La Conferenza Nazionale potrà essere un importante momento per capire cosa c'è di buono nella gestione delle aree protette italiane e cosa, invece, merita di essere reindirizzato e trasformato. Alla luce di questa analisi il lavoro del legislatore potrà così rivelarsi meno incerto e meno improvvisato. Negli ultimi anni infatti, le proposte di modifica alla legge quadro sulle aree protette sono nate in modo settoriale, con motivazioni spesso non esplicite e con alcuni veri e propri paradossi.

Anche recentemente il Governo, nell'approvare il Disegno di Legge ambientale collegato alla Legge di Stabilità, è caduto nello stesso errore, andando a modificare alcuni articoli della Legge sulle aree protette in modo scollegato da una complessiva revisione. Sul tema della nomina dei Direttori dei parchi nazionali si è addirittura proposta una versione ancora diversa da quelle, variegate, tutt'ora all'esame del Senato.

Su questo aspetto AIDAP non può che rilevare un atteggiamento incomprensibilmente dispersivo e confusionario, non essendo verosimile la giustificazione, impropriamente fatta assumere pubblicamente allo stesso Ministro Orlando, secondo la quale le nuove procedure di nomina del Direttore servirebbero a "rendere più snella ed efficiente l'azione istituzionale degli Enti Parco, consentendo una più agevole gestione delle risorse finanziarie ad essi attribuite, con ricadute positive sulle economie locali."

In questi mesi AIDAP, che pure aveva più di una perplessità su molte delle proposte all'esame del Senato, ha attivato una proficua collaborazione con Federparchi, per esaminare i vari emendamenti senza pregiudizi e con l'esperienza accumulata sul campo in oltre un ventennio, cercando e trovando quasi sempre le migliori convergenze possibili, da offrire alle valutazioni del Parlamento. Nel bel mezzo del percorso parlamentare ed alla vigilia della Conferenza Nazionale, le modifiche puntuali contenute nel collegato ambientale appaiono per certi versi un' inutile provocazione: se passare la nomina del Direttore da competenza ministeriale a materia di Consiglio Direttivo è considerata una priorità, come andrebbe giudicata la situazione di stallo di tutti gli enti parco quotidianamente affossati nella loro azione dalla immane burocrazia che li attanaglia? E cosa dire allora della mancanza di precisi indirizzi nazionali sull'azione del sistema delle aree protette marine e terrestri, lasciato da molti anni completamente a se stesso, salvo qualche interessante iniziativa recentemente attivata dal Ministero sull'utilizzo coordinato dei pochissimi fondi di investimento ?

Nonostante tutto, AIDAP resta fiduciosa che in questi due giorni di Conferenza Nazionale non ci si dedichi a passerelle di buoni propositi, ma si faccia un punto importante sulla situazione e sulle prospettive, da parte di chi, amministratori ed operatori, da anni si impegnano sporcandosi le mani fra mille frustrazioni ed altrettanti importantissimi successi, nel bellissimo mestiere della protezione e valorizzazione del patrimonio naturale del Paese. Solo così facendo il resto dei decisori e dell'opinione pubblica, a cominciare dal Capo dello Stato e dal Capo del Governo che presenzieranno alla Conferenza, comprenderà davvero di aver di fronte gente seria e produttiva, capace di costruire un pezzo d'Italia, quello della natura protetta, vero gioiello ambientale e socioeconomico del nostro Bel Paese.