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Segnalazioni

La docente del Politecnico: «Vagonate di cemento Sul verde la Lombardia è ferma a 50 anni fa»

(17 Ott 23)

«Vagonate di cemento appena fuori Milano». È questa la prospettiva che vede «farsi sempre più concreta» Arianna Azzellino, docente del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale al Politecnico di Milano, se dovesse realizzarsi «il progetto di uno stadio dell'Inter a Rozzano e di uno del Milan a San Donato». L'esperta in valutazioni ambientali, che ha partecipato anche ad assemblee e incontri pubblici promossi negli ultimi mesi dal comitato sandonatese No stadio, esprime tutta la sua contrarietà rispetto agli scenari relativi ai possibili nuovi palcoscenici delle squadre di calcio milanesi. «La Lombardia nella tutela dell'ambiente e del territorio è ferma ideologicamente a 50 anni fa. Mentre buona parte del mondo declina lo sviluppo sostenibile in base alla tutela ambientale, qui da noi lo sviluppo è ancora l'obiettivo primario a cui deve essere sacrificato tutto il resto. E così, nel balletto delle ipotesi che potrebbero soddisfare le richieste di Inter e Milan che da tempo trovano strettina la loro convivenza a San Siro, vagonate di cemento rischiano di cadere appena fuori Milano, in quella cintura metropolitana presidiata dal Parco agricolo Sud Milano». Anche nei dibattiti pubblici sul territorio la docente ha rimarcato l'importanza di limitare il consumo di suolo, tanto più in una regione come la Lombardia, «che, stando alle statistiche dell'Ispra», su questo fronte è maglia nera, «avendo impermeabilizzato e reso artificiale più del 12% del suo territorio». Azzellino avverte attorno alle ipotesi dei nuovi stadi «un silenzio assordante». Anzi: «I sindaci di questi territori, a parte quello di Segrate, si sbracciano per manifestare il loro entusiasmo e fremono di fronte alle promesse di sviluppo, infrastrutture e sicurezza. Non c'è quasi nessuna voce, tra gli amministratori, che si levi per ricordare l'enorme impatto ambientale di queste soluzioni e l'irragionevole e anacronistico consumo di suolo che comporterebbero».

Nessuna voce istituzionale sembra essersi alzata contro quello che la docente definisce «l'assurdo capriccio dei club di volersi costruire due stadi di proprietà in aree non urbane».

Area Protetta: Diverse  |  Fonte: AREA Parchi
La docente del Politecnico: «Vagonate di cemento Sul verde la Lombardia è ferma a 50 anni fa»
 
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