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Segnalazioni

Grandi immagini e tanti percorsi

(26 Gen 24)

Neve (sperando che l'inverno ne conceda un po' di più), grandi fotografie di montagna e quei tesori nascosti che solo cercando tra le pieghe del territorio puoi trovare.

Eccolo il numero di Orobie di febbraio in edicola da questa mattina. La rivista, che da oltre 30 anni si occupa del territorio lombardo, si concentra su temi consueti, arricchita però da nuovi contributi fotografici. Quello di Federico Raiser - tra i fotografi di montagna più apprezzati e autore, assieme ad Alessandro Gogna e Marco Milani, dei volumi di «Priuli e Verlucca» dedicati ai «Grandi spazi delle Alpi» - è certamente speciale.

Ad avvicinarlo a Orobie, oltre alla passione per i reportage, anche e soprattutto un modo di vivere le terre alte che è comune a molti suoi lettori: «Per me - racconta – andare in montagna non è una fuga. Non è l'ansia di una performance o di un risultato alpinistico, ma un'esplorazione della natura in cui riesco a sentirmi libero». Sicuramente questo senso di libertà Raiser l'ha respirato in Val di Mello, dove ha realizzato il primo dei due reportage pubblicati nel numero di febbraio, ispirandosi ai grandi colleghi del passato: da Vittorio Sella ad Anselm Adams.

Il risultato è un portfolio in bianco e nero che restituisce per intero la bellezza di questo angolo della provincia di Sondrio dove il granito è protagonista con le sue aspre architetture. Anche il secondo servizio - dedicato ai Corni di Canzo – offre grandi immagini, questa volta a colori, un approccio più tradizionale, capace però di restituire lo stesso senso di libertà. In più c'è la neve. Che ritroviamo anche nei servizi dedicati all'Arera - grazie alle bellissime immagini che Luca Merisio ha scattato durante la salita scialpinistica sulla vetta tra la val del Riso e la val Parina - e alla Cima Vignone in Valtellina, escursione con le pelli di foca raccontata in questo caso dagli scatti di Roberto Ganassa.

E poi ci sono i tesori nascosti, quelli che ritrovi solo se ti insinui tra le pieghe del territorio. A febbraio sono due, entrambi in Bergamasca e firmati da Marco Mazzoleni: il pulpito romanico della Madonna del Castello ad Almenno San Salvatore e la scarola dei colli di Bergamo che «sopravvive» grazie all'ostinazione di pochi, eroici coltivatori.

Infine, la seconda tappa della serie «Lombardia verde». Siamo nel Parco Alto Garda. Un'altra riserva da scoprire, dopo il parco del Ticino. Un'altra piccola-grande emozione.

Area Protetta: Diverse  |  Fonte: AREA Parchi
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