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L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese si è dato delle linee strategiche di azione

(19 Dic 23) Le aree protette, e ciò deriva dalla legge regionale istitutiva, n. 19/2009 (e s.m.i.) "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità", hanno finalità che riguardano la tutela delle risorse naturali del territorio anche attraverso la promozione di iniziative e attività di sviluppo sostenibile.

Per raggiungere i fini istituzionali, nei quali le attività umane in grado di porsi in equilibrio con la conservazione degli ecosistemi naturali hanno una valenza centrale, il Consiglio dell'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese ha definito linee guida strategiche, improntate al raggiungimento degli obiettivi ambientali Onu e alla strategia dell'Unione Europea per la biodiversità 2030, in particolare agli obiettivi due, tre, quattro, sei, sette, otto e quindici: sconfiggere la fame, nel caso specifico promuovendo un'agricoltura sostenibile, salute e benessere, istruzione di qualità, gestione sostenibile dell'acqua, incentivazione della crescita economica sostenibile, occupazione piena e dignitosa per tutti e in particolare, proteggere, ripristinare e favorire l'uso sostenibile dell'ecosistema terrestre; l'atto di riferimento è il Decreto Presidenziale n. 47/2023, ratificato dal Consiglio dell'Ente-Parco.

Alla base del lavoro la riflessione su alcuni aspetti rilevanti. Il Piemonte, primo per diversità biologica a livello italiano, è anche la regione d'Italia che presenta, rispetto alla media globale, una tendenza più marcata ad essere soggetta ai cambiamenti climatici e la pandemia da Coronavirus, che ha accelerato e messo in evidenza la necessità di stringere rapporti più diretti con la natura e proprio in questa direzione gli ambienti naturali di prossimità possono e devono avere un ruolo fondamentale. Altrettanto importante è informare, stimolando l'opinione pubblica ad acquisire maggiore consapevolezza delle dinamiche ambientali.

Le linee strategiche individuate sono cinque e ciascuna si concretizza in azioni che si inseriscono nel quadro della strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile | Regione Piemonte:

- NATURA, intesa come tutela delle risorse naturali attraverso monitoraggi, approfondimenti di studio e strategie di gestione sostenibile del territorio concertate tra le istituzioni. Queste le azioni individuate: espansione della Foresta condivisa del Po piemontese, attivazione di contratti di custodia nei confronti di specie particolari o sensibili, così come avvenuto per le orchidee del progetto LIFEorchids, stipulazione di accordi per promuovere lo sport e la fruizione del tempo libero sul modello del Bosco Pastrona a Casale Monferrato, la pattuizione di contratti di gestione agropastorale del territorio, l'attivazione di collaborazioni con enti, associazioni e privati per progetti indirizzati all'emissione di certificati verdi.        

- PROMOZIONE della fruizione sostenibile e della diffusione della cultura ambientale. Queste le azioni: inserimento di attività di fruizione e diffusione culturale all'interno di piani e programmi, predisposizione di attività formative dedicate alle Guide delle Aree protette del Po piemontese a supporto alla fruizione, elaborazione di progetti e attività coordinati con itinerari di turismo sostenibile e di incentivo all'uso della bicicletta, tra i quali VENTO e la Ciclovia del Monviso.         
 

- EDUCAZIONE AMBIENTALE, dedicata alle scuole di ogni ordine e grado, con azioni che prevedono l'allestimento di percorsi accessibili a tutti e attività e laboratori all'aperto.

- PARTECIPAZIONE dei cittadini al raggiungimento delle finalità dell'area protetta attraverso la formazione e il coinvolgimento dei volontari delle Aree protette del Po piemontese nelle attività dell'Ente-Parco e la creazione di un calendario di eventi dedicato al pubblico.

- REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA ECONOMICO-PRODUTTIVO COMPETITIVO E SOSTENIBILE attraverso specifiche azioni tematiche: la promozione di un sistema turistico sostenibile e destagionalizzato, di prossimità, attento alla sostenibilità e in questa direzione qualsiasi innovazione è utile e benvenuta, anche piccoli accorgimenti come la limitazione del consumo di energia e di acqua. Punto focale contenere il consumo di suolo, con progetti, interventi diretti o collaborazioni, cruciali come quelli pianificatori legati ad attività di informazione e promozione delle buone pratiche.

 

Traguardo ulteriore, che avrà come base le linee individuate, sarà la definizione del Piano pluriennale economico e sociale delle Aree protette del Po piemontese, strumento che colloca la Natura – risorsa necessaria allo sviluppo - alla scala sovralocale, un servizio reso dall'Ente-Parco, insieme alla propria Comunità e con il coinvolgimento di enti e associazioni, al suo territorio. A questo fine, l'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, su proposta del Presidente della sua Comunità, si è candidato a essere il primo Ente-Parco a predisporre il Piano Economico e sociale attraverso la supervisione e consulenza di IRES Piemonte, ponendosi così da apripista per tutti i piani delle aree protette piemontesi.

A supporto delle linee strategiche individuate verrà sviluppato un processo di innovazione digitale che consentirà alla cittadinanza e ai vari attori sociali un rapporto più diretto con l'Ente-Parco: negli oltre trent'anni di storia degli Enti di gestione dei Parchi del Po e della Collina torinese, ora confluiti nell'Ente di gestione Aree protette Po piemontese, si sono accumulati ampi materiali progettuali, di monitoraggio, documenti e immagini che saranno resi omogenei e fruibili.

Nucleo della nuova infrastruttura digitale il sito internet dell'Ente-Parco, che diventerà anche 'atlante' delle eccellenze del territorio, così da rispondere alle esigenze di un bacino di utenza di potenziali fruitori delle Aree protette del Po piemontese, in gran parte legato all'area metropolitana di Torino. All''atlante', il cui ambito di riferimento è rappresentato dai 53 comuni delle Aree protette del Po piemontese in una prima fase, ma che in seguito si estenderà a comprendere anche i 29 comuni che sono parte esclusiva della Riserva della Biosfera Unesco Collina Po, fungerà da appoggio per le visite e metterà insieme risorse differenziate, dall'educazione ambientale alla ristorazione qualificata, dall'apertura di luoghi, alla creazione di nuovi servizi, al quale potranno dare contributi creativi ma controllati anche scuole, studiosi e appassionati, con la redazione di nuovi documenti, inserendo immagini e video.

L.S.

Ophrys apifera a Castagneto Po (Foto di Paola Palazzolo)
Ophrys apifera a Castagneto Po (Foto di Paola Palazzolo)
Il Po a Valenza (Foto di Paola Palazzolo)
Il Po a Valenza (Foto di Paola Palazzolo)
Hypericum montanum a Castagneto Po (Foto di Paola Palazzolo)
Hypericum montanum a Castagneto Po (Foto di Paola Palazzolo)
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