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I guardiaparco danno i numeri... del 2023!

Resoconto dell’attività dell’ufficio di vigilanza del Parco del Po piemontese

(01 Mar 24) Il 2023 si è concluso e, come di consueto, il servizio di vigilanza dell'Ente parco rende note le attività svolte durante l'anno appena concluso.

L'attività di vigilanza e di presidio continuativo delle aree protette affidate in gestione dalla Regione non è sostanzialmente cambiata in nessuna delle 5 sedi operative, in quanto la presenza dei guardiaparco è stata organizzata per 365 giorni all'anno con servizi articolati su turni di vigilanza in orari sia diurn, sia serali, sia notturni.

A fine anno è stato inaugurato un nuovo presidio per il Servizio Vigilanza presso il Comune di Pecetto di Valenza, confermando la proficua collaborazione con quel Comune e implementando ulteriormente la presenza capillare sul grande territorio protetto.

Il personale è costituito da 11 agenti e da 4 ufficiali di polizia giudiziaria, che sono stati coadiuvati da altri 3 guardiaparco assunti a tempo determinato con compiti di polizia amministrativa.

La riorganizzazione dell'ente ha previsto negli ultimi tempi trasferimenti per mobilità da altre amministrazioni e auspicabilmente l'organico dovrà essere rimpinguato anche in futuro con ulteriori assunzioni di personale mediante mobilità o concorso.

Sono in via di completamento le estensioni previste dalla legge delle qualifiche di pubblica sicurezza presso le varie Prefetture interessate per tutti i guardiaparco con funzioni di polizia giudiziaria ed è in via di ridefinizione la dotazione dell'armamento per i servizi di istituto (difesa personale e contenimenti faunistici).

Sul fronte delle attività di polizia giudiziaria, le attività di controllo e indagine hanno portato alla redazione di 3 notizie di reato alle Procure della Repubblica territorialmente competenti per attività venatoria non consentita, abusi edilizi e abbandoni di rifiuti. Un procedimento penale che ha richiesto la partecipazione degli agenti come testi si è positivamente conclusa con la condanna dei trasgressori al pagamento, oltre all'ammenda dovuta, anche di un risarcimento, che è stato dall'Ente donato in beneficenza.

Sono state contestate 36 sanzioni amministrative per attività fuoristrada, infrazioni forestali, venatorie, pesca e raccolta funghi senza titoli.

Purtroppo sono state anche effettuate altre contestazioni più gravi per la violazione delle Misure di conservazione degli habitat tutelati inseriti nella Rete Natura 2000 e per interventi sul territorio protetto, che non hanno richiesto o rispettato la Valutazione di Incidenza.

L'ammontare totale delle sanzioni irrogate è stato pari a oltre 78.000, di cui almeno 36.000 risultano essere già stati versati alle casse dell'Ente parco senza ricorsi o contenziosi.

Per consentire l'imminente revisione del Piano d'Area del Parco, il personale di vigilanza ha dovuto dedicare non pochi giorni e risorse al fine di riaggiornare il censimento delle cosiddette "baracche fluviali" presenti lungo le sponde del grande fiume.

L'ennesima estate calda e siccitosa ha purtroppo favorito l'espandersi di un incendio doloso di grandi dimensioni nella Riserva Naturale del Torrente Orba, che il servizio di vigilanza ha contribuito a contenere e monitorare in collaborazione con i CC Forestali, le squadre AIB e le GEV della Provincia di Alessandria.

L'attività di attuazione del piano di contenimento del cinghiale è proseguita come sempre, coinvolgendo a tempo pieno tutto il servizio di vigilanza, di concerto con i 98 operatori selezionati, i quali hanno organizzato più di 1100 uscite e hanno effettuato oltre 560 abbattimenti.

I capi abbattuti sono stati per la maggior parte conferiti agli operatori, ma sono anche stati ceduti a titolo gratuito e risarcitorio alle aziende agricole (circa 25) che hanno avuto danneggiamenti alle colture e che ne hanno fatto richiesta. Circa 35 capi sono stati smaltiti grazie ai diversi macelli convenzionati (tra cui quello dell'Ente Parchi reali, con cui dal 2023 è iniziata una proficua collaborazione in convenzione) per la successiva lavorazione e commercializzazione delle carni. Altri 25 cinghiali sono invece stati sottoposti a controlli sanitari e avviati a distruzione a causa della positività effettiva o sospetta alla PSA (peste suina africana) che continua purtroppo a essere presente e a diffondersi sul territorio regionale.

Recentemente, oltre agli appostamenti serali e alla ricerca notturna con fari e visori, è iniziata la sperimentazione dell'utilizzo di recinti di cattura fissi e anche mobili.

In particolare i recinti mobili (tecnicamente chiamati Pig brig), sono stati posizionati in tre diversi siti all'interno delle aree protette, con lo scopo di catturare localmente piccoli gruppi di cinghiali, riducendo disturbo e impatto sulle altre specie non target, ma anche e soprattutto di testarne l'efficacia.

La sperimentazione di questa nuova tecnica in collaborazione con i tecnici di ISPRA e Istituto Zooprofilattico, ha già consentito di iniziare a catturare 17 cinghiali, sia in aree con presenza di peste suina africana, sia in aree ancora indenni dal virus.

Sono proseguiti i controlli sul territorio, per prevenire lo svolgimento dei rave party, in stretto coordinamento con Questura di Alessandria e altre forze dell'ordine, e sfruttando positivamente gli ottimi rapporti ormai consolidati con molti agricoltori e proprietari terrieri: il 2023, per la prima volta in molti anni, non ha visto alcun rave party realizzato all'interno del territorio protetto.

Le attività di sportello forestale, a servizio dei proprietari e utilizzatori dei boschi situati all'interno delle aree protette, hanno visto coinvolti i guardiaparco e i tecnici del parco che hanno effettuato oltre 80 sopralluoghi finalizzati alla marcatura delle piante e al successivo controllo dei cantieri forestali, evadendo inoltre circa 85 pratiche di comunicazione di taglio alla Regione Piemonte.

Il monitoraggio intensivo e occasionale del lupo, così come previsto dal progetto Life WolfAlps di cui l'Ente parco è supporter, ha visto gli agenti impegnati nelle attività di transetto (cioè sentieri percorsi periodicamente a piedi in cerca di tracce e escrementi di lupo), alla raccolta di campioni biologici, nonché alla ricerca di predazioni, per cercare di intercettare la presenza e il movimento sul territorio degli animali presenti. Alcuni esemplari di lupo morti per investimenti stradali sono stati recuperati dai guardiaparco e portati alla Facoltà di Veterinaria per gli opportuni accertamenti genetici e sanitari.

Le predazioni su bestiame domestico da parte di canidi hanno costretto i guardiaparco a intervenire con i veterinari delle ASL competenti per territorio, al fine di constatare i danni, per avviare le pratiche di risarcimento e, laddove possibile, prelevare campioni salivari per verificare l'effettività dell'attacco da parte del lupo. Continuano a essere forniti dal parco in comodato gratuito i recinti elettrificati con batterie e pannelli fotovoltaici, al fine di migliorare la protezione degli animali al pascolo e dissuadere i predatori.

Lungo il torrente Orba è stata confermata anche quest'anno la presenza di nuovi cuccioli tramite la tecnica dei richiami registrati per stimolare ululati di risposta (Wolf howling).

Durante i mesi di giugno e luglio è proseguito il monitoraggio sistematico sulla presenza e conteggio del cervo volante (Lucanus cervus) nei boschi del Parco di Superga, dove sono stati effettuate uscite serali periodiche, che hanno visto l'impegno di squadre miste di guardiaparco insieme alle guide e ai volontari del parco, per verificare la presenza del coleottero durante il periodo riproduttivo. I risultati di questo monitoraggio sono stati presentati quest'autunno al convegno di Scienze naturali annualmente organizzato dal Gruppo Piemontese Studi Ornitologici e dall'Associazione Naturalistica Piemontese.

Nell'ambito della sensibilizzazione e dell'educazione ambientale, il servizio vigilanza ha contribuito mediante uscite di accompagnamento e momenti puntuali di incontro e di divulgazione con alcune realtà locali (Unitre, Legambiente, l'associazione Libera, scuole e durante eventi quali serate divulgative, fiere e uscite di cicloturismo).

Il 21 di novembre 2023 l'Ente parco si è concentrato in particolare sulla Festa dell'Albero, in cui i guardiaparco hanno affiancato diverse scuole dei comuni dell'area protetta per piantumare insieme ai bimbi e ragazzi nuovi alberi e sensibilizzare le giovani generazioni sull'importanza di questo evento simbolico, ma oggi come mai prima d'ora carico di significato.

Il personale ha anche affiancato e aiutato alcuni studenti universitari impegnati in attività di collaborazione a vario titolo con l'Ente, tra i quali 1 studentessa tesista della Facoltà di scienze naturali, che ha redatto la tesi di laurea sulla biologia del lupo in pianura, e 2 ragazzi delle scuole superiori che hanno svolto lo stage scuola-lavoro presso il parco.

I censimenti dell'avifauna svernante e di alcune specie nidificanti, quali aironi, cormorani e ibis sacro, la cattura e inanellamento di altre specie per studiare le migrazioni, i monitoraggi faunistici e floristici in generale, con particolare attenzione alle specie protette inserite nelle direttive europee, sono state effettuate sia in modo periodico e cadenzato, ma anche in modo occasionale e quotidiano.

Tali attività di campo continuano a implementare e arricchire il Progetto Aree protette del Po Piemontese all'interno della banca dati Inaturalist, che è accessibile a tutti quanti vogliano conoscere la realtà ambientale del territorio protetto o abbiano la necessità di utilizzare i dati in esso contenuti per finalità di studio o ricerca. Al momento sono stati registrati oltre 102.000 dati nel Progetto, al quale naturalmente contribuiscono anche soggetti esterni all'Ente.

Sono infine 4 i progetti LIFE a cui aderisce l'Ente parco: Life Drylands (Habitat aridi), Life Orchids (orchidee spontanee), Life Minnow (habitat e specie ittiche), Life Insubricus (Pelobate fosco), che vedono la partecipazione attiva di alcuni guardiaparco nelle varie attività di campo.

Le attività quotidiane e costanti di confronto con tutti i portatori di interesse presenti nel parco (fruitori, agricoltori e proprietari terrieri, rappresentanti dei comuni e degli altri enti locali) sono difficilmente quantificabili e "rendicontabili", ma costituiscono l'essenza più vera del tentativo di presidiare il territorio protetto.

F.N.

(Foto di Alberto Tamietti)
(Foto di Alberto Tamietti)
Attività di monitoraggio lungo il fiume (Foto di Alina Pratola)
Attività di monitoraggio lungo il fiume (Foto di Alina Pratola)
(Foto di Nicola Scatassi)
(Foto di Nicola Scatassi)
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