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Uccelli di greto: attenzione ai nidi!

(15 Mag 24) Una distesa di pietre di colore chiaro, l'acqua del fiume e gli alberi lontani come confini visivi, qualche raro ciuffo di erba verde, il tronco di un salice coricato portato da una vecchia piena e poi tre o quattro sassi marroncini, punteggiati di nero, tutti uguali e dalla strana forma ovale, disposti in maniera concentrica quasi perfetta…

É così che capita di scoprire il nido del Corriere piccolo (Charadrius dubius) su un ghiareto del fiume: a prima vista le sue uova possono essere scambiate con delle pietre per via del mimetismo messo in atto dalla specie per evitare che le uova siano oggetto di attenzioni indesiderate.

Il greto è un ambiente particolare e affascinante che può riservare gradite sorprese, se osservato con attenzione: arido, pur nella sua vicinanza all'acqua del fiume, quasi uno scampolo di deserto a volte, aperto e senza riparo dai raggi del caldo sole estivo.

Vi regnano le pietre e i sassi che il fiume incessantemente trasporta e modella erodendo le rocce che incontra sul suo percorso. Apparentemente poco ospitale, si potrebbe pensare. Eppure, non sono pochi gli uccelli che lo frequentano e vi nidificano: oltre al Corriere piccolo, forse la specie più comune e caratteristica, ricordiamo l'occhione (Bhurinus oedicnemus), il piro piro piccolo (Actitis hypoleucos), il gabbiano comune (Larus ridibundus) e il gabbiano reale (Larus michahellis), il succiacapre (Caprimulgus europaeus) e soprattutto la sterna comune (Sterna hirundo) e il fraticello (Sternula albifrons), che vi si installano in colonie che possono contare anche decine di coppie.

Per queste ultime due specie in particolare, il tratto del Po compreso all'interno del Parco naturale del Po piemontese riveste un'importanza internazionale, per numero di coppie presenti. Ogni primavera, anche se con forti oscillazioni annuali legate principalmente al variare del livello del fiume, sono molte decine le coppie di sterne e fraticelli che tornano dai loro quartieri di svernamento africani per accoppiarsi, deporre le uova e allevare i piccoli lungo il Po.

Quella delle sterne è, in effetti, una delle presenze più caratteristiche e familiari del fiume nella bella stagione: a partire dalla seconda metà di marzo fino a tutto agosto, questi uccelli dal colore candido sono facilmente osservabili quando, con il loro volo elegante, si spostano avanti e indietro sorvolando l'acqua alla ricerca di pesci.

Il personale dell'Ente-Parco, con l'indispensabile collaborazione di ricercatori universitari e di volontari, censisce regolarmente le colonie di sterne e fraticelli nel tratto di fiume di competenza: le osservazioni raccolte costituiscono una banca dati di elevato interesse naturalistico. In particolare, le colonie si concentrano nel tratto di Po da Crescentino verso valle, dove le estensioni di ghiareti ampie offrono a queste specie un habitat adatto alle loro esigenze. Nel tratto più a monte, solo la Sterna comune è presente come nidificante all'interno di aree oggetto di rinaturalizzazioni, ossia ex cave di ghiaia interessate da progetti di riqualificazioni ambientali, dove nidifica su piattaforme galleggianti artificiali appositamente posizionate.

L'occhione, uno splendido ed enigmatico limicolo, di grosse dimensioni e anch'esso migratore, è forse l'abitante dei ghiareti più difficile da osservare, a causa della sua elusività e delle abitudini prevalentemente crepuscolari e notturne.

Da alcuni anni sta invece registrando un aumento costante e le coppie nidificanti in tutto il Parco sono nell'ordine di qualche decina, anche se è difficile fare una stima precisa. Spesso ci si accorge della sua presenza solo grazie al malinconico verso emesso nelle ore notturne, uno dei suoni più suggestivi che si possono udire in ambiente fluviale. L'occhione raggiunge le massime densità a valle della confluenza col Sesia, dove il fiume si fa più ampio e sono più estesi anche i ghiareti: proprio in queste zone, in autunno, nel periodo immediatamente precedente alla partenza verso sud, si sono viste concentrazioni di oltre 40 individui.

Purtroppo non è raro che gli uccelli nidificanti nei greti subiscano un notevole disturbo da parte di fruitori del fiume: nei mesi da marzo ad agosto, come previsto dal Regolamento di fruizione dell'Ente, attualmente in fase di approvazione regionale, occorre prestare la massima attenzione per evitare di interferire negativamente con la nidificazione di queste specie.

É bene ricordare che, in generale, il disturbo agli animali è sempre vietato e, in particolare, in caso di navigazione sul fiume durante i mesi primaverili ed estivi non è consentito attraccare sulle isole fluviali, proprio per evitare di esercitare un impatto negativo sulle specie nidificanti.

Inoltre, non è facile accorgersi della presenza di questi uccelli, se non quando ormai troppo vicini si vedono volare insistentemente sopra l'area di nidificazione mentre gridano allarmati: in caso di persistenza del disturbo, è molto alto il rischio che gli animali abbandonino il nido.

Naturalmente queste specie non nidificano esclusivamente sulle isole fluviali, ma anche nei tratti di ghiareti raggiungibili a piedi anche dalle sponde, pertanto è opportuno rispettare le buone pratiche di fruizione quando, nella bella stagione, ci si approccia al greto e al fiume più in generale.

N.S. e R.A.


Allegati:
Nido di sterna (Foto di Enrico Castello)
Nido di sterna (Foto di Enrico Castello)
Sterna comune nella Lanca di San Michele a Carmagnola (Foto di Enrico Castello)
Sterna comune nella Lanca di San Michele a Carmagnola (Foto di Enrico Castello)
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