Come arrivare: Stazione FS Buonconvento e linea SR19 per Acquapendente, oppure Autolinee Cotral
Da Acquapendente seguendo la Cassia sulle tracce della Francigena di Sigerico, ci condurrà attraverso tutto il territorio della provincia di Viterbo, con i suoi laghi e monti di origine vulcanica. La prima tappa, passato l'abitato di San Lorenzo Nuovo (403 m s.l.m.), con il suo centro storico settecentesco di matrice neoclassica che si distingue per le case basse e uniformi, è Bolsena (73) (350 m s.l.m, Tappa Sigerico), splendida cittadina di origine romana sulla sponda settentrionale dell'omonimo lago vulcanico e luogo del famoso miracolo eucaristico del 1263, che ha dato origine alla festa del Corpus Domini istituita da papa Urbano IV, a seguito del quale divenne meta importante di pellegrinaggi: durante la messa celebrata nella grotta del Santuario dedicato a Santa Cristina, il cui culto è documentato fino dall'Alto Medioevo, da Pietro, sacerdote di Praga in pellegrinaggio verso Roma, con dubbi sulla transustanziazione, sgorgò del sangue dall'ostia, che andò a macchiare il corporale del religioso (conservato nel Duomo di Orvieto)e il pavimento. Nel centro storico medievale, perfettamente conservato e dominato dalla possente Rocca Monaldeschi della Cervara, costruzione che affonda le sue origini nel Duecento e ospita il Museo Territoriale del lago di Bolsena (a pagamento: pannelli didattici e reperti villanoviani, etruschi e romani illustrano la storia dell'insediamento sulle sponde del lago), andiamo a visitare proprio la Basilica di Santa Cristina edificio romanico dell'XI secolo voluto secondo la tradizione da Matilde di Canossa e consacrata nel 1078 da papa Gregorio VII, sorto sulle rovine di un tempio pagano distrutto durante le invasioni barbariche. Sovrastata da un campanile trecentesco mostra un'elegante facciata tripartita commissionata alla fine del Quattrocento dal cardinale Giovanni dè Medici, mentre l'interno, a croce latina con tre navate, è piuttosto sobrio: si conservano tracce di affreschi del XIV-XVI secolo, bassorilievi cinquecenteschi e un altare realizzato con frammenti marmorei del X secolo sovrastato da un prezioso polittico di Sano di Pietro (XV secolo). Nella navata sinistra si trova la cappella di Santa Caterina, dove sono conservate le reliquie della Santa, e si accede, attraverso un portale marmoreo dell'XI-XII secolo, alla Cappella del Nuovo Miracolo, edificio barocco del 1693 costruito per custodire le reliquie del miracolo eucaristico del 1263: alcune delle lastre del pavimento macchiate di sangue. Da qui si passa nella Grotta di Santa Cristina, la parte più antica della Basilica, scavata nel tufo e tratto iniziale della catacombe romane del IV-V secolo che si sviluppano sotto il complesso.
38 tappa di: Via Francigena