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Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale Valli di Comacchio

 

L'Area Protetta

Carta d'identità

  • Codice Rete Natura 2000: IT4060002
  • Superficie a terra: 16'781.00 ha
  • Regioni: Emilia-Romagna
  • Province: Ferrara, Ravenna
  • Comuni: Alfonsine, Argenta, Comacchio, Ostellato, Ravenna

 

 

Sito d'Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale Valli di Comacchio

Il sito comprende quanto rimane delle vaste valli salmastre, ricche di barene e dossi con vegetazione alofila, che sino ad un secolo fa caratterizzavano la parte Sud-orientale della provincia di Ferrara e che ancora oggi costituiscono il più esteso complesso di zone umide salmastre della regione e uno dei più importanti del Sud Europa. I principali bacini inclusi nel sito sono quelli delle Valli Fossa di Porto, Lido di Magnavacca, Campo, Fattibello, Capre e Molino, dalle acque variamente salmastre. Relitti di valli adiacenti ormai bonificate, con acque praticamente dolci, sono Valle Zavelea, Valle Pega e Valle Umana. L'estensione totale del complesso vallivo è di circa 11.400 ha. Le profondità sono assai variabili e risentono della morfologia dei fondali e delle variazioni stagionali dovute a gestione dei livelli idrici a fini itticolturali, del bilancio tra precipitazioni ed evaporazione, delle maree: in media si aggirano sui 50-60 cm, con massimi di 1,5-2 m. Le valli di Comacchio si sono formate a causa dell'abbassamento del delta del Po etrusco-romano e dei catini interfluviali circostanti, in particolare nel medioevo, e quindi dell'ingressione delle acque marine. Le Valli Fossa di Porto e Lido di Magnavacca sono separate dalla lunga penisola di Boscoforte, coincidente con il cordone litoraneo dell'età etrusca. La parte Nord-Est del sito è costituita dai bacini salati delle Saline di Comacchio, estesi circa 500 ettari, in disuso dal 1985 e circondati da bacini salmastri come Valle Uccelliera e dalla più vasta valle Campo. A Nord delle saline vi è la Valle Fattibello, l'unica attualmente soggetta al flusso delle maree, mentre oltre il margine Nord-Ovest campeggiano la valle Zavelea e i resti di Valle Pega, con acque sostanzialmente dolci, così come acque debolmente salmastre si trovano in numerosi bacini delle Valli di Comacchio isolati a scopo itticolturale. Le Saline di Comacchio sono state interessate dalla realizzazione di un Progetto LIFE Natura che aveva come scopo la conservazione e il ripristino degli habitat tipici della salina. Il sito è pressoché totalmente incluso nel Parco Regionale del Delta del Po, stazioni "Valli di Comacchio" e "Centro storico di Comacchio". Il comprensorio vallivo di Comacchio è classificato come zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar e conserva, oltre ai ben noti valori naturalistici, anche preziose testimonianze storico-colturali legate al grande porto etrusco di Spina e alla presenza di numerosi casoni e lavorieri, grandiosi insediamenti e adattamenti di canali e specchi d'acqua alla cattura e all'allevamento di pesci (in particolare di anguille) di cui permane in Comacchio memoria della storica manifattura di trasformazione (Museo dei Marinati).

Valli di Comacchio
Valli di Comacchio
Phytoecia vulneris
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