Alla camera una nuova indagine conoscitiva sui parchi


Il "sistema" italiano delle aree protette ? Allora: il ministero dell'Ambiente, assieme alla Regione Piemonte, sta faticosamente mettendo in piedi l'agognata, più volte rimandata Conferenza nazionale dei parchi del prossimo ottobre, a Torino (dall'11 al 13). Il Parlamento, e nella fattispecie la commissione Ambiente della Camera, dal canto suo ha appena deciso di svolgere una propria autonoma - Conferenza o no - indagine conoscitiva sui parchi. Infine nella proposta di legge delega al Governo per il riordino della legislazione in campo ambientale, per i parchi nazionali vengono introdotte novità più solide e concrete: l'apertura, da subito, dell'attività venatoria per i cacciatori residenti fatta eccezione per le sole zone di riserva integrale.
Quest'ultima pdl è attualmente in discussione a Montecitorio e poi passerà al Senato, nonostante la dichiarata contrarietà ad esempio del ministro Matteoli. Quanto all'indagine conoscitiva, il presidente della commissione Ambiente alla Camera Armani (An) l'ha ufficialmente varata lo scorso 26 giugno, in sintonia anche con gli analoghi e precedenti auspici dei colleghi della commissione Ambiente del Senato (Giovannelli, Ds, e Dettori, Margherita). L'oggetto specifico è il "sistema di gestione amministrativa degli enti parco nazionali" e si annunciano lavori non brevi. A partire da settembre, verranno ascoltati dai quarantacinque deputati della commissione i ministri di Ambiente, Affari regionali e Funzione pubblica, nonché i rappresentanti di Federparchi, Corpo forestale, Conferenza dei presidenti di regioni e province autonome, Anci, Upi e Uncem, centri di ricerca, associazioni ed istituti specializzati in campo ambientale, ambientalisti. Prevista anche la possibilità di sopralluoghi nei parchi. E tutto il tempo per erudirsi sul tema. Il termine ultimo per la conclusione dell'indagine è stato infatti fissato per il 31 maggio 2003. Un parto lungo giusto nove mesi, più o meno il triplo del tempo occorso alla commissione Ambiente della XIII legislatura (da luglio ad ottobre '97) per una indagine a raggio assai più ampio sullo stato di attuazione della legge quadro 394/91.
Adesso sul banco di accusa della commissione ci sono 162 milioni di euro, cioè l'insieme delle giacenze di cassa, insomma i soldi non spesi dalle nostre aree protette più finanziate. O meglio, i meccanismi sottesi ad una simile inefficienza di spesa, a cominciare - come ricordato in Parlamento dallo stesso sottosegretario Tortoli - "dai numerosi adempimenti burocratici cui essi (gli enti parco, ndr) sono sottoposti dal momento dell'effettiva assegnazione delle risorse". Dal canto loro i presidenti di parco vedono nell'indagine una buona occasione per trovare finalmente un interlocutore al quale sottoporre i tanti problemi con cui devono confrontarsi.
Ricapitolando. A Torino, tra due mesi alla Conferenza nazionale, i parchi auspicabilmente sapranno come funzionare meglio. E a Roma, tra un anno, lo sapranno anche i deputati. Ma tra un anno (vedi il pdl citato all'inizio, n.1798) ci saranno i parchi ?

g.i.




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