La regione Piemonte conferma e insiste


In occasione della audizione del 5 dicembre sull’attuazione della legge quadro sulle aree protette avviata dalla Commissione ambiente del Senato la regione Piemonte, a firma dell’assessore Ugo Cavallera, ha presentato un documento che merita di essere segnalato. Innanzitutto perché sui problemi emersi alla Conferenza sembra essere calato il silenzio più assoluto, a parte la frettolosa, sebbene positiva, approvazione della risoluzione sull’argomento da parte della Commissione Ambiente della Camera,. Anche chi in quella sede aveva posto questioni ed è in attesa di risposte e non di dilazioni o assicurazioni vaghe non dà segnali chiari e forti su cosa intende fare. Anche per questo il documento di Cavallera risulta quanto mai opportuno e degno di attenzione.
Il suo principale merito è sicuramente quello di stare alla larga da quella genericità che abbonda stucchevolmente anche in talune audizioni parlamentari. Qui, tanto per fare un esempio, si torna finalmente a parlare della condizione degli amministratori dei parchi, della designazione dei direttori, della titolarità della vigilanza alla luce anche della ormai consolidata e positiva esperienza dei parchi regionali specialmente ma non soltanto piemontesi. Si parla con nome e cognome dei vari progetti d’area vasta - Alpi, APE e CIP - ricordando tutti i passaggi istituzionali che ormai urgono e richiedono una sempre più stretta cooperazione tra Stato, Regioni ed Enti locali. Ma soprattutto – dinanzi agli assordanti silenzi di quelli che dovrebbero parlare senza peli sulla lingua- si richiama l’esigenza della “collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, come evidenziato da tutti nella II Conferenza nazionale delle Aree naturali protette” per “garantire per la materia un luogo di elaborazione, di confronto, di raccordo tecnico politico; tale luogo si propone debba essere previsto a lato della Conferenza Unificata Sato, Regioni ed Enti locali”.
Segue un importante elenco di questioni rimaste spesso lettera morta; dalla Carta della Natura al Piano Nazionale della Biodiversità. Insomma un documento che tocca una vasta gamma di questioni che interessano i parchi e sulle quali sarebbe finalmente ora di decisioni rapide ed efficaci.

Renzo Moschini




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