Nuovi Parchi nazionali

A che punto siamo

Ecco l'aggiornamento alla fine di gennaio 2003 sullo stato di attuazione dei nuovi Parchi nazionali.

Parco nazionale della Val d’Agri e del Lagonegrese
Dopo l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della Basilicata, avvenuto lo scorso 13 dicembre a capo di una “gestazione” durata oltre dieci anni, della perimetrazione del nuovo Parco, si è in attesa dell’atto definitivo, che spetta al Ministero dell’Ambiente: il Decreto da sottoporre alla firma del Presidente della Repubblica. Sono continuate comunque, anche dopo il 13 dicembre, le discussioni e le polemiche sulla perimetrazione approvata che “taglia” quella precedente di quasi 13.000 ettari, fissando la superficie a 65.756 ettari.
Per dare conto delle discussioni ancora in corso, che riguardano, oltre che l’avvio del Parco, anche la connessa questione dello sfruttamento dei giacimenti petroliferi, diamo qui di seguito una rassegna della stampa quotidiana che si è occupata della vicenda.

Parco nazionale dell’Alta Murgia
Anche in questo caso la discussione non si è placata, dopo la decisione della Regione Puglia che alla fine dell’anno ha deliberato la perimetrazione definitiva, con il sacrificio di circa 25.000 ettari rispetto all’originaria proposta di 90.000. L’accelerazione finale, frutto di un impegno particolare profuso dalla Provincia di Bari e dai Comuni interessati, che hanno deciso di sostenere direttamente una campagna promozionale diretta a diffondere conoscenza degli aspetti più significativi del territorio e delle prospettive che si aprono con la creazione dell’Ente di gestione, deve insomma fare i conti ancora con opinioni, richieste e freni che non dovrebbero comunque più influire molto sull’atteso decreto del Ministero.
Forniamo di seguito una rassegna della stampa che ha dato conto della situazione, utile a comprendere quali siano stati e rimangano i termini della discussione, soprattutto sul piano locale.

Parco nazionale del Gennargentu
"Il Parco del Gennargentu esiste, è stato istituito e dunque tutte le norme di tutela e salvaguardia contenute nel decreto d'istituzione sono attive a valide". Sono le dichiarazioni cheil Ministro Matteoli ha rilasciato il 10 ottobre, in risposta ad una interrogazione del senatore Turroni il quale si riferiva alla sparizione del Parco dall’elenco ufficiale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 settembre. “Una involontaria omissione", secondo una nota del direttore della segreteria della Conferenza permanente Stato-Regioni; il Ministero dell'Ambiente sarebbe “incorso per mero errore in talune involontarie omissioni di aree protette nella predisposizione dell'elenco ufficiale", secondo una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le affermazioni del Ministro - il quale ha aggiunto che “dal momento che ad oggi non è stato emesso alcun provvedimento di differimento proposto dal ministro, la misure di salvaguardia, previste nell'allegato A del decreto del 30 marzo 1998, sono vigenti dal 31 gennaio 2000 ed è perciò possibile, in qualunque istante, l'adozione di azioni, anche penali, contro le attività vietate dalle stesse” – e le altre note citate hanno suscitato scandalo in taluni ambienti sardi. Soprattutto se si considerano le sbrigative parole dell’assessore regionale all’Ambiente Emilio Pani, secondo cui l’esclusione del parco del Gennargentu dall’elenco ufficiale delle aree protette nazionali è stata fatta “a ragion veduta. Un parco, perché sia ritenuto tale, non deve essere solo perimetrato e oggetto di una legge specifica. Deve essere soprattutto voluto, accolto e in attività. Tutti questi requisiti il Gennargentu non li aveva. Perciò il parco non aveva nessuna ragione di esistere”. Parole tombali, che la dicono lunga sulla strada ancora da percorrere.
Del resto, al contrario di ciò che abbiamo fatto più sopra per gli altri due Parchi in attesa di avvio, per il Gennargentu non possiamo nemmeno fornire una rassegna stampa degli ultimi due mesi, dal momento che esso sembra essere totalmente uscito dall’interesse di tutti, locali compresi




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