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Segnalazioni

Riforma della 394 al Senato: una lettera di Sammuri ai soci apre le consultazioni di Federparchi

(09 Ago 11)

Cari associati,

dopo quasi venti anni dall'emanazione della legge quadro 394/91 sulle Aree Protette, il Parlamento sta per discuterne un aggiornamento e lo fa, per la prima volta, in modo organico, attraverso il lavoro della Commissione Ambiente del Senato, su iniziativa del Presidente D'Alì e sulla base di una serie di emendamenti presentati dal senatore Orsi e di numerosi sub-emendamenti di vari senatori. Tra questi ultimi una serie molto importante è stata presentata dai senatori Della Seta, Ferrante e altri.

In primo luogo mi sento di esprimere un ringraziamento a tutti i senatori che, in un momento anche difficile per il nostro Paese - soprattutto per la nostra economia - hanno deciso di affrontare con impegno questo tema iniziando un lavoro che non è certo semplice. Sono infatti sinceramente convinto che, per arrivare ad una vera modernizzazione dello Stato, sia possibile – e spesso utile - partire anche dai singoli settori, senza necessariamente pensare ad un processo che preveda prima riforme generali e poi, a cascata, riforme settoriali. Trattare un comparto specifico può infatti fornire utili indicazioni anche di carattere sperimentale, da trasferire in altri campi.

Del resto – ed è questa la seconda premessa che reputo giusto fare - la grande attenzione dimostrata sia dal relatore Orsi che da vari senatori nei confronti alle questioni della 'governance' e dell'autofinanziamento delle Aree Protette, dimostrano che il tema dell'innovazione è molto presente in loro. Peraltro, sono proprio le questioni sulle quali lavoriamo e insistiamo da tempo e per la soluzione delle quali il ministro Prestigiacomo, nell'incontro "Parchi: Patrimonio e Risorsa d'Italia", che abbiamo tenuto nel novembre scorso a Roma, ci ha invitato - con nostra piena condivisione  - a formulare proposte e sulle quali vorrà certamente svolgere un ruolo importante alla ripresa delle attività.

Ma è necessario un aggiornamento della legge 394? Come sappiamo, nel corso degli anni, nel mondo delle Aree Protette si sono confrontate due opinioni: una che riteneva la legge intoccabile e l'altra disponibile – o, meglio, intenzionata - a modificarla.
I fautori della prima teoria motivavano la loro convinzione ritenendo che vi fossero forti rischi che le  modifiche potessero essere peggiorative. Non era un teoria peregrina, anche perché la 394 si è dimostrata una buona legge e, sotto molti aspetti, è stata una legge fortemente innovativa. Inoltre è giusto ricordare che ottenne in Parlamento, su una materia così delicata, un consenso pressoché unanime, grazie a un lavoro di concertazione particolarmente accurato.
Per contro, bisogna rilevare una cosa che viene spesso dimenticata: la legge è stata in realtà più volte modificata - in modo disorganico – attraverso ora un articolo in una legge finanziaria, ora un'incursione operata con leggi di altri settori (come quella sul Paesaggio, per esempio) e così via…. Inoltre, qualunque legge, anche se buona, dopo vent'anni richiede interventi di manutenzione e modifiche, giacché il tempo trascorso consente di ragionare sugli aspetti che hanno funzionato e su quelli carenti. Per questa ragione sono stato personalmente favorevole – e sempre in accordo con le proposte in questo senso della Federparchi - a ragionare su alcune modifiche, intravedendo peraltro nella posizione di chi non voleva toccare nulla, una sfiducia nel Parlamento - e forse nella politica - che non mi sento di condividere.

Ma questo dibattito, seppure stimolante, è ora alle nostre spalle: le proposte di modifica ci sono e quindi siamo entrati in un'altra fase. Oggi dobbiamo esprimere le nostre valutazioni su quanto viene proposto e dobbiamo farlo presto ed in modo chiaro, adeguando i nostri tempi a quelli che la situazione ci presenta e, soprattutto, esprimendo compiutamente il ruolo che compete alla nostra associazione.
Perché, se è vero che molti sono i soggetti - tanto dell'associazionismo che delle istituzioni - che meritano di essere consultati, e altrettante le sensibilità che devono essere ascoltate, la Federparchi, in questo contesto, è un interlocutore speciale. Noi siamo i rappresentanti delle Aree Protette italiane, di tutte le tipologie: la 394/91 è la "nostra" legge.
Così come quando si vara una riforma dei comuni, molte sono le organizzazioni che vanno consultate, ma è chiaro che l'ANCI ha un ruolo particolare. Un ruolo che, nel nostro caso, deriva dall'esperienza della gestione quotidiana, da anni di lavoro sul campo e di confronti all'interno della nostra associazione. Per questo dovremo presentarci, quando saremo consultati - cosa che avverrà molto presto - avendo una posizione chiara e definita, frutto del confronto al nostro interno.

Come sapete, la nostra associazione ha degli organi, la Giunta e il Consiglio Direttivo, che sono perfettamente legittimati ad approvare una posizione che il presidente potrà rappresentare nei luoghi opportuni. Ma credo che, in questo caso, sia necessario e utile che tutti gli associati abbiano la possibilità di portare il loro contributo.
Abbiamo però un problema, quello dei tempi: dobbiamo conciliare la partecipazione più ampia possibile con la velocità delle decisioni. La Federparchi che piace a me è quella che riesce ad operare questa sintesi. Sono certo che ci riusciremo anche questa volta, per una vicenda così importante.
La dead-line è necessariamente fissata a mercoledì 7 settembre: nella stessa settimana  verrà convocato il Consiglio, nei giorni precedenti la Giunta. Da oggi i testi degli emendamenti presentati al Senato e in nostro possesso sono disponibili sul sito, che aggiorneremo non appena verremo a conoscenza di altri. Ogni membro dell'Assemblea può contribuire alla nostra posizione finale in più modi: facendo giungere le proprie valutazioni a un membro della Giunta, o del Consiglio, o al presidente del Coordinamento regionale (laddove costituito) che partecipa di diritto ai lavori del Consiglio, o infine, se lo ritiene, direttamente al sottoscritto. Ben accetti sono tutti i contributi puntuali sui singoli emendamenti. Il termine ultimo ragionevole per questa fase partecipativa è quello di mercoledì 31 agosto. Non si tratta di un termine tassativo e chi non ha parlato entro quella data non dovrà certo "tacere per sempre": fino alla riunione del Consiglio c'è naturalmente sempre tempo, ma è opportuno mettere i consiglieri nella condizione di maturare i propri orientamenti in anticipo. Per quanto mi riguarda, oltre a tutti voi - e al nostro prezioso Comitato Tecnico Scientifico, composto da professionisti di alta qualificazione - ho intenzione di ascoltare il parere di altre persone che, pur non avendo più ruoli attivi nelle Aree Protette, possono dare un contributo importante in virtù della loro esperienza e preparazione.

So di chiedervi un impegno nel mese di agosto ma, come sapete, siamo in buona compagnia, dal  momento che per la grave situazione economica il nostro governo e le commissioni parlamentari sono al lavoro per dare il loro contributo al Paese in un momento di difficoltà.  Non vi chiedo tanto: solo di dedicare una parte del vostro tempo ad esaminare la documentazione e a contribuire alla posizione dell'associazione.
Sono sicuro che nell'anno del 150° dall'Unità d''Italia, il vostro contributo di entusiasmo e competenza non mancherà.

Al lavoro, grazie e cari saluti.

Giampiero Sammuri
Presidente

Allegati: 

Area Protetta: Diverse  |  Fonte: Federparchi
 
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