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Segnalazioni

La piena del Taro nel tratto di Parco

Perchè non fa paura.
(07 Ott 20)

Le consistenti piogge dei giorni scorsi hanno dato luogo alla prima importante piena stagionale del fiume Taro. Guarda il video!

Ancora una volta, come negli ultimi anni, la massa d'acqua è transitata senza provocare danni, né causare pericoli per le persone.

Vediamo perchè:

- Tutto ciò si deve alla forma del fiume, alla larghezza del suo letto, che consente di laminare l'onda di piena, distribuendo la massa d'acqua su un'ampia superficie, rallentandone velocità e impeto.

- L'Ente Parchi vigila da anni affinché nella progettazione degli interventi di difesa dell'Autostrada e degli insediamenti industriali, sorti prima dell'istituzione dell'area protetta, siano recepiti i principi cardine della riqualificazione morfologica fluviale, ovvero di lasciare che il fiume prenda i suoi spazi, allarghi il suo letto, si ramifichi dove la corrente lo porta, modificando la sua forma di stagione in stagione.

- In questo senso l'Ente Parchi ha agito anche direttamente, acquistando terreni dove lasciare scorrere e sfogare il fiume liberamente, o aprendo nuovi rami.

- All'interno del Parco il fiume ha la forma tipica dei tratti di alta pianura, ovvero canali intrecciati che si spostano ad ogni piena, con isole di ghiaia, curve repentine e vegetazione naturale arborea ed arbustiva, non come il tratto di valle a nord della Via Emilia, che corre con un unico canale sinuoso entro stretti argini.

Oggi, ancora di più coi cambiamenti climatici in atto, diventa fondamentale intervenire a monte consentendo le funzioni ecologiche ed ecosistemiche del corso d'acqua, per garantire la sicurezza dei territori di valle.

Questi sono i principi riportati anche da diverse Direttive europee (Dir. Acque e Dir. Alluvioni) e da linee guida regionali e nazionali, che applicati nel Parco del Taro da una ventina d'anni stanno dando i loro buoni frutti

La piena del Taro nel tratto di Parco
La piena del Taro nel tratto di Parco
 
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