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NICOLOSI (28 aprile 2010) – Il Gatto Selvatico, patrimonio di biodiversità animale tra i più significativi del Parco dell'Etna (che con oltre 50 esemplari adulti riproduttivi ha una delle più alte densità di popolazione in Italia), è stato il protagonista di una intensa giornata di studi presso la sede dell'Ente a Nicolosi.

Il Gatto selvatico è una specie attualmente inserita nella Lista Rossa dei Vertebrati italiani come "specie vulnerabile", cioè ad alto rischio di estinzione nel futuro a medio termine. La sua protezione è quindi considerata una priorità assoluta.

Il workshop nazionale – organizzato dall'Ente Parco in collaborazione con l'Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, Dipartimento Interventi Infrastrutturali e con il Dipartimento di Biologia Animale "Marcello La Greca" dell'Università di Catania – ha visto la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti italiani,  che hanno esposto lo stato attuale delle conoscenze e delle problematiche relative alla conservazione e gestione di questo felino, con particolare attenzione alla condizione della popolazione che vive sul vulcano.

I lavori - coordinati dal prof. Domenico Caruso del Dipartimento di Biologia Animale "Marcello La Greca" dell'Università di Catania - sono stati aperti dai saluti del Commissario Straordinario del Parco dell'Etna Ettore Foti, che ha sottolineato come il tema del convegno "si inserisce perfettamente nel contesto delle celebrazioni dell'Anno Mondiale della Biodiversità. Obiettivo strategico fondamentale per il Parco dell'Etna, in stretta sinergia con le Istituzioni universitarie e scientifiche, è quello di coniugare la conservazione degli habitat naturali e la tutela dell'ambiente con gli studi e le ricerche  sul patrimonio di biodiversità del territorio, all'interno del quale il Gatto Selvatico ha un ruolo molto significativo".

Il valore dell'iniziativa, sotto il profilo scientifico e divulgativo, è stato evidenziato dal prof. Guido Li Volsi, Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Catania, dal Direttore del Dipartimento di Biologia Animale Prof. Alfredo Petralia e dal Prof. Mario Lo Valvo dell'Università di Palermo, che hanno anche sottolineato la necessità, da parte degli Enti Pubblici, di sostenere finanziariamente il lavoro dei ricercatori sulla biodiversità.

Le qualificatissime relazioni scientifiche sono state svolte da Ettore Randi (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale, su Genetica e Conservazione del Gatto Selvatico); Emanuele Brianti (Università di Messina, Parassitismo del Gatto Selvatico in Sicilia e Basilicata), Egidio Mallia (Parco Regionale Gallipoli Cognato, Primi dati sul Gatto Selvatico nelle Dolomiti Lucane), Andrea Sforzi (Museo Storia Naturale della Maremma, Il Gatto Selvatico nel Parco Regionale della Maremma), Lolita Bizzarri (Museo Scienze Naturali Valle d'Aosta, Radiotelemetria: storie di Gatti Selvatici intercettati) e Stefano Anile (Università di Catania, Il Camera- Trapping del Gatto Selvatico).