Lo stralcio dell'ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, depositata il 27 luglio 2010 (numero 5706), ribadisce il ruolo del Parco nella tutela del patrimonio naturalistico e ambientale dei Castelli Romani e riafferma con forza il potere del Parco di intervenire anche sulle questioni di carattere geomorfologico e idrogeologico.
Il Parco può intervenire anche in quelle situazioni che, all'apparenza, non sembrano arrecare danni evidenti all'ambiente, come nel caso della costruzione di una nuova piscina su un terreno privato.
Caso nel quale il prelievo dell'acqua impoverisce ulteriormente le falde.
"Un'affermazione importante – commenta il presidente del Parco dei Castelli Romani, Gianluigi Peduto – perché una delle questioni più ricorrenti sulla quale il Parco viene contestato è proprio quella delle prerogative di intervento su questioni non ambientali in senso stretto. Il Parco ha invece poteri diretti su qualsiasi intervento realizzato sul territorio in nome della tutela del patrimonio ambientale, un bene comune, un interesse collettivo".