Il Parco dei Castelli Romani entra nel Consiglio Direttivo di Federparchi
Il commissario straordinario, Matteo Mauro Orciuoli, e il direttore dell'Ente, Paolo Giuntarelli, sono stati nominati nel corso del settimo congresso nazionale della Federazione
(Rocca di Papa, 05 Giu 12)Doppia nomina per i Castelli Romani all'interno del Consiglio Direttivo di Federparchi, che annovererà, per i prossimi tre anni, ben due esponenti del Parco naturale regionale dei Castelli Romani.
Il commissario straordinario dell'Ente, Matteo Mauro Orciuoli, e il direttore, Paolo Giuntarelli, sono infatti stati nominati nel corso del settimo congresso nazionale della Federazione, svoltosi nei giorni scorsi ad Alberese, nel Parco regionale della Maremma, che ha confermato Giampiero Sammuri come presidente.
Matteo Mauro Orciuoli da agosto 2010 ricopre il ruolo di commissario straordinario del Parco dei Castelli Romani, mettendo al servizio dell'Ente la conoscenza del territorio e l'esperienza maturata negli anni come amministratore locale. Paolo Giuntarelli, oltre al Parco dei Castelli Romani, è direttore del Parco naturale regionale di Bracciano Martignano e presidente della Fondazione Bioparco di Roma, e vanta un curriculum di grande esperienza nelle tematiche ambientali.
"Il Lazio – commenta Orciuoli – esprime ben due consiglieri su un totale di 24 membri, un risultato importante che riconosce il lavoro svolto sul territorio regionale e la possibilità di farne un modello replicabile anche in altre realtà italiane. Non bisogna inoltre dimenticare che il patrimonio paesaggistico del Lazio annovera 17 bandiere arancioni, più di 40 laghi tra naturali e artificiali, quasi 70 aree protette tra parchi, riserve, oasi e monumenti naturali. Si tratta di ricchezze naturali che meritano di essere adeguatamente tutelate per consentirne una fruizione consapevole a tutti cittadini".
"Federparchi è una realtà significativa – osserva Giuntarelli – che permette ai Parchi italiani di essere Rete. Far parte del Consiglio Direttivo è un'occasione per dare un contributo al rinnovamento della politica di gestione ambientale che valichi i confini dei singoli Parchi, perché la tutela e la valorizzazione delle aree protette si realizza davvero solo se si pensa al territorio italiano in modo unitario e si costruiscono progetti che tengano conto di questa continuità".
