I confini del Parco sono una certezza consolidata
Il presidente Peduto commenta l'intervento del consigliere regionale Zaratti sulla perimetrazione del Parco dei Castelli Romani
(02 Lug 10) Accolgo con piacere l'intervento del consigliere regionale Filiberto Zaratti sulla necessità di sgombrare il campo da maliziosi equivoci circa la presunta ambiguità del confine del Parco dei Castelli Romani.Agitare lo spettro dell'illegalità del perimetro, come qualche nostalgico della doppietta ha tentato di fare in questi giorni a Velletri, significa alimentare spaesamento fra i cittadini e strizzare furbescamente l'occhio a chi ha interessi personali diretti (di caccia, di edificazione eccetera) ad avere un diverso confine dell'area protetta, approfittando della complessità del sistema normativo che rende poco agevole, alla maggioranza dei cittadini, trovare da soli il bandolo della matassa.
L'invito di Zaratti, ex assessore all'ambiente della precedente Giunta regionale, a riaffermare sulla base della legge, la validità dell'attuale perimetro del Parco dei Castelli Romani, è un appello alla chiarezza che condivido, ed è un apprezzamento al lavoro che il Parco sta facendo per costruire un rapporto con i cittadini positivo e aperto.
Gli attuali confini del Parco sono stati definiti con ineccepibili atti formali nel lontano 1998 e riaffermati nel tempo ai massimi livelli dalla Regione Lazio. I confini sono inoltre stati ribaditi di nuovo, solo nell'ultimo anno, da ben 4 sentenze del Tribunale Amministrativo del Lazio (Tar). Che altro occorre per confermare regole certe?
Invece di subire l'onda del dissenso portato avanti da una esigua minoranza, che considera i territori di tutti noi aree di conquista esclusive per i propri interessi, auspichiamo che la politica affronti i nodi veri della situazione castellana, come i tagli ai bilanci, che rischiano di paralizzare qualsiasi attività sul territorio.
