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Parco Regionale della Grigna Settentrionale

 

Alla scoperta di un'antica coltura: la patata bianca di Esino

Corso di Educazione Ambientale

Per le scuole: dell'infanzia, primarie, secondarie di primo grado, secondarie di secondo grado

Premessa:
L'uomo, fin dall'antichità, lungo il corso dei suoi spostamenti, ha portato con sé i semi delle piante che usava per il sostentamento. Così facendo ne ha diffuso la coltivazione nelle varie parti del mondo. Agli alunni verrà proposto un percorso didattico attraverso il quale indagheranno alcune varietà vegetali coltivate nel Parco, i loro luoghi d'origine e la loro trasformazione culinaria non sempre conosciuta. In particolare, ci si soffermerà su un'antica coltura: la Patata Bianca di Esino. Un tubero tondo, a pasta bianca e farinoso ottimo per purè, gnocchi e per i tradizionali ravioli. L'introduzione della patata nelle terre lariane, è dovuta allo scienziato Alessandro Volta, che portò con sé nel 1777 una certa quantità di tuberi visti in Savoia. Fu così che ai primi dell'800 la patata fece capolino nel territorio della Val d'Esino con il nome di "tartifol", iniziando una tradizione agricola e gastronomica giunta fino a noi. La patata di Esino era conosciuta ed apprezzata in tutta la Lombardia e probabilmente anche fuori dai confini regionali. La coltivazione era finalizzata principalmente alla produzione di semente tanto che negli anni '60 gli agricoltori della valle erano i principali fornitori dei nuovi consorzi agrari. Negli ultimi decenni la meccanizzazione agricola e l'introduzione sul mercato di varietà commerciali a basso costo avevano ridotto la coltivazione della patata in questa area montana. Attualmente con la riscoperta di varietà antiche come la Biancona di Esino e l'azione di tutela dell'Associazione Consorzio della Patata Bianca di Esino è diventata un prodotto molto ricercato dai gastronomi e dai buongustai per le sue particolari caratteristiche organolettiche e nutrizionali

Modalità attuative
Per l'anno 2019 si prevede l'attuazione di tre percorsi didattici rivolti alle scuole dell'infanzia e primarie e alle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Per i vari ordini di scuola si terrà un incontro di presentazione delle varietà vegetali coltivate nel Parco. In seguito, con la collaborazione dell'Associazione del Consorzio della Patata Bianca, si porteranno a scuola i tuberi di patata bianca che, dopo attenta analisi, verranno trasformati dagli alunni in purè (scuola dell'infanzia e primaria) in gnocchi (scuola secondaria di primo grado) in ravioli (scuola secondaria di secondo grado). Seguirà, infine, degustazione del prodotto finale ottenuto.
Si precisa che tali attività verranno effettuate a raccolta ultimata delle patate quindi tra settembre e dicembre.

Cronoprogramma degli incontri con le scuole:

  • Dalla patata al purè: Infanzia e Primaria
  • Dalla patata agli gnocchi: Secondaria di primo grado
  • Dalla patata ai ravioli: Secondaria di secondo grado

Per l'anno 2020, si prevede ancora l'attuazione di tre percorsi didattici, ma ognuno dei quali con tre incontri tra marzo e dicembre.
Ai vari ordini di scuola verrà richiesta non solo la trasformazione della materia prima (patata), ma anche la sua coltivazione (semina, osservazione e cura in itinere, raccolta e trasformazione).

Cronoprogramma degli incontri con le scuole:

  • Dal campo alla patata alla tavola: il purè: Infanzia e Primaria
  • Dal campo alla patata alla tavola: gli gnocchi: Secondaria di primo grado
  • Dal campo alla patata alla tavola: i ravioli: Secondaria di secondo grado

A causa dell'emergenza sanitaria COVID-19 e delle relative restrizioni (chiusura scuole e divieto di assembramenti) si è provveduto a rimodulare la fase di coltivazione dei tuberi prevista nell'ambito del progetto al fine di consentire il raggiungimento degli obiettivi previsti, come di seguito specificato.  Alle scuole i cui Istituti Comprensivi hanno la sede nel territorio della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera verrà offerta la possibilità di adottare un campo a tuberi visibile su web.  Il personale incaricato dall'Ente coltiverà i tuberi su una superficie di circa 165 metri quadrati, suddivisa in lotti di circa 15 metri quadrati (uno per ciascuna classe costituita da più di 10 alunni), presso i terreni antistanti il museo "La Fornace" di Barzio – Lc. La webcam fissa sui campi consentirà ai ragazzi di seguire in diretta sul proprio pc/tablet/smart phone le tecniche agronomiche necessarie per la coltivazione. A settembre, quando le patate saranno mature, ogni alunno potrà raccoglierle personalmente, restrizioni sanitarie permettendo, oppure riceverle a casa attraverso le GEV.

 

Inoltre, verrà proposta la consultazione di 3 moduli didattici digitali, caricati sul sito del Parco e della Comunità Montana, che tratteranno gli stessi argomenti che si sarebbero affrontati negli incontri in classe:

  • 1 MODULO (10 minuti circa): "LA PATATA NELL'ECONOMIA DELLA VAL D'ESINO" In questo modulo si ripercorrerà, attraverso immagini di repertorio, racconti e testimonianze locali, la storia della patata e della sua coltivazione nella Val d'Esino.
  • 2 MODULO (10 minuti circa): "LA COLTIVAZIONE DELLA PATATA" In questo modulo si approfondiranno le caratteristiche botaniche del tubero (inquadramento sistematico, caratteristiche ecologiche ed esigenze climatiche, caratteristiche morfo-anatomiche, strutture di propagazione e riproduzione) e le relative TECNICHE AGRONOMICHE (avvicendamento, preparazione del terreno e concimazione, semina, cure colturali, raccolta, conservazione e residui colturali).
  • 3 MODULO (10 minuti circa): "LA PATATA BIANCA DI ESINO IN CUCINA" In questo modulo si presenteranno i vari usi culinari a cui si presta questo tipo di tubero con particolare riferimento alla preparazione dei Ravioli di Sant'Antonio, specialità locale.

 

Provincia: Lecco  Regione: Lombardia

Alla scoperta di un'antica coltura: la patata bianca di Esino
Alla scoperta di un'antica coltura: la patata bianca di Esino
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