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Rifiuti a Zannone, dopo un anno enti in stallo: manca la firma del Comune di Ponza

Pronto il protocollo d'intesa per liberare l'isolotto del Parco del Circeo dalla spazzatura, ma si rischia un ulteriore rinvio

(21 Agosto 2017) E' passato un anno, ma la questione dei rifiuti a Zannone esplosa nel ben mezzo dell'agosto 2016 non è ancora risolta. L'Ente Parco nazionale del Circeo, la Provincia  e il Corpo Forestale dello Stato (ora Carabinieri)  hanno infatti redatto e sottoscritto un protocollo d'intesa che prevede lo smaltimento dei rifiuti a tutt'oggi presenti sull'isolotto – che è Zona a Protezione Speciale –  e trovato i soldi (32mila euro dal bilancio del Parco così come disposto dal Ministero dell'Ambiente). Manca però la firma del neo sindaco di Ponza Francesco Ferraiuolo, e di più, manca la preliminare delibera del Comune.

Un po' come accade per i compleanni, sono i social a segnalarci un "ricordo"  – il pezzo sull'isola-gioiello condiviso 12 mesi fa su Fb  – e di fatto a suggerirci di capire a che punto è la storia dei sacchi di spazzatura "custoditi" su questa bella appendice marina del Parco Nazionale del Circeo. Si direbbe, in stallo.

Brevemente l'antefatto: l'isola di Ponza aveva inviato nel 2015 un gruppo di volontari a raccogliere i rifiuti che il mare inesorabilmente deposita sulle rocce dell'isola, senza poi portarli via. I sacchi, deteriorati dal sole, a distanza di 12 mesi avevano cominciato a disperdere nuovamente la spazzatura. L'allora sindaco, Piero Vigorelli aveva lanciato strali contro il Parco del Circeo e la Forestale, colpevoli di aver abbandonato l'isolotto a sé stesso; aveva parlato di emergenza ambientale e inviato un esposto alla Procura di Cassino (competente per territorio).  Il Parco aveva di contro organizzato una spedizione e rimesso in sicurezza i sacchi, stavolta portandoli nella casina sull'isola in attesa di capire a chi spettasse il recupero, sostenendo però che la raccolta dei rifiuti è compito dei Comuni. Si era anche detto disponibile a trovare soluzioni. E poi?

Ecco il seguito. La Procura di Cassino ha aperto un fascicolo sulla base dell'esposto di Vigorelli e chiesto all'Arpa di effettuare un sopralluogo sull'isola. Ufficiosamente è giunta notizia che i controlli dell'Agenzia per l'ambiente non hanno evidenziato fatti che possano configurare reati ambientali, ma non si ha notizia di archiviazione dell'inchiesta aperta.

RIFIUTI BLOCCATI SENZA L'ADESIONE DI PONZA – Quello che è invece noto è che nei mesi successivi allo scontro tra enti, per poter procedere alla rimozione dei rifiuti, la dirigente del settore Ambiente della Provincia, Nicoletta Valle e il direttore del Parco nazionale del Circeo, Paolo Cassola, hanno studiato e messo nero su bianco la soluzione, e sono in attesa di acquisire il consenso del Comune di Ponza, che deve essere parte dell'accordo proprio perché nel suo territorio ricade l'isola di Zannone ed è il soggetto deputato ad autorizzare l'intera operazione. Una firma che non impegna finanziariamente l'ente e dovrebbe dunque essere più facile da apporre.

Come appare evidente, il rischio di ritrovarsi fra un altro anno, allo stesso identico punto, è concreto. Con la differenza che per il 2018, i sacchi che custodiscono i rifiuti saranno di nuovo consunti e i costi per l'operazione ulteriormente lievitati. In ogni caso qualcosa sembra muoversi, considerando che il Presidente del Parco, Gaetano Benedetto e il Sindaco hanno programmato in questi giorni un incontro per riprendere il dialogo tra i due Enti.

Per la cronaca: come rammenta il protocollo d'intesa nelle sue premesse, Zannone è parte del progetto PonDerat (cofinanziato dall'Unione Europea nell'ambito del progetto Life Natura e Biodiversità) per il recupero degli ecosistemi delle isole pontine e delle specie minacciate, progetto che si concluderà nel 2020.


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Fonte: www.radioluna.it

Isola di Zannone
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