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Casa sulle dune, inutile il ricorso

Il Tribunale amministrativo dà ragione al Parco nazionale: impossibile concedere il condono edilizio per l’abuso

(07 Aprile 2019) Un'abitazione costruita senza alcuntitolo ediliziosul lungomare di Sabaudia. Abusiva, in parole povere, e per la quale i privatihanno tentatolavia delcondono. E, incassata la bocciatura da parte del Parco nazionale, hanno provato la strada del ricorso amministrativo davanti al Tar di Latina. Incassando però anche questa volta una sconfitta. L'inizio di questa vicenda si può datare a dicembre del 2012, quando i privati, ai sensi della legge del 2003, chiedono al Parco di poter condonare una casa sul lungomare. Opere, sidiceva, eseguite senza i necessari pareri. Inevitabile il "no"da parte dell'ente di via Carlo Alberto, visto che parliamo diun'area protetta a livello internazionale. Contro questo parere, quindi, è arrivato il ricorso al tribunale amministrativo, che in questi
giorni ha depositato la propria sentenza respingendo la tesi dei privati. L'abuso per ilquale è stato richiesto un condono, si diceva, è un immobile destinato a civile abitazioneche èstato realizzato in assenza di titoli abilitativi. In merito alle irregolarità ur
banistiche che possono beneficiare della sanatoria, la legge del 2003 parla chiaro ed è ben più restrittiva dei precedenti condoni del 1985e del1994. Sonoespressamente escluse dal "salvataggio"le opere che abbiano comportatola realizzazionedinuove superfici e nuova volumetria in
una zona assoggettata a vincolo paesaggistico, «sia esso - chiarisceilTar- dinaturarelativaoassoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa». Una descrizioneperfettamente calzanteal casodi specie.Parliamo infatti della zona dunale del lungomare di Sabaudia, «qualificata zona di protezione speciale (Dune del Circeo) e sito d'importanza comunitaria (convenzione di Ramsar), dove oltre al vincolo paesaggistico-ambientale sussisteanche ilvincolo idrogeologico». Alla luce di questa situazione, i giudici affermano che «risulta chiaro che il nulla osta per l'ottenimento del condono edilizio non poteva certamenteessere rilasciato da parte dell'autorità preposta alla tutela ambientale, stante la creazione di nuova superficiein areasottoposta aregime speciale di inedificabilità». Partita chiusa. Almeno in primo grado.


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Fonte: Latinaoggi.eu

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