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Volevano bruciare gli uffici del Parco

Intimidazione, il ministro dell'Ambiente a sabaudia per esprimere la solidaretà

(26 Giugno 2019) L'odore di gasolio si avverte an-cora forte intorno al centro visitatori del Parco nazionale delCirceo. Il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, un passato proprio nella Forestale, fa il girodella struttura e viene informato dell'accaduto dal maggiore Katya Ferri, del reparto operativo del Parco.Chi ha compiuto l'intimidazione ai danni dei militari non soloconosce bene il luogo, ma voleva compiere un gesto ancorapiù eclatante. Le taniche eranodislocate su due lati, parte delgasolio è stato sparso a terra, c'era anche uno straccio imbevuto di carburante. Se il combustibile fosse stato più "veloce"del gasolio - ad esempio la benzina - gli uffici della direzionedel centro visitatori sarebberostati avvolti dalle fiamme. Difficile immaginare che non avevano possibilità di portare tanichedi benzina, perciò voleva chiaramente essere un avvertimento, ma se l'innesco avesse funzionato comunque lì andava tutto a fuoco. Nei sedili di fronte all'in-gresso, inoltre, la busta con lequattro cartucce calibro 12 perla caccia al cinghiale indirizzatead Alessandro Rossi, il luogote-nente che dirige la stazione Parco dei carabinieri forestali. Arriva in leggero ritardo all'appuntamento con il ministro cheieri ha deciso di cambiare i suoi piani e fare visita al Parco. Per esprimere di persona solidarietà e per dire che «Lo Stato c'è e non è retorica». Ad attenderlo il prefetto Maria Rosa Trio, il comandante provinciale dell'Arma Gabriele Vitagliano, quello dei carabinieri forestali Giuseppe Persi, il questore Rosa Amato, il sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi. Il luogotenente arriva in leggero ritardo perché è stato insieme ai colleghi del nucleo investigativo provinciale a collaborare alle indagini. Saluta il ministro, è evidentemente provato ma tutti sanno che non arretrerà di un millimetro rispetto alle attivitàdi controllo e sequestro all'interno del Parco nazionale del Circeo. Si concentrano proprio sulle inchieste in atto e sugli abusidenunciati le attività dei militari per risalire a chi possa avereorchestrato la pesante intimidazione. Non sembrano esserci altre ipo-tesi, anche se come vuole laprassi si lavora sempre a 360 gradi. Si valutano anche i pochi elementi a disposizione e cioè il tipo di taniche, il combustibile utilizzato (che potrebbe esserestato preso in un vicino distributore o in un'azienda agricola deidintorni) eventuali impronte ele telecamere di video sorveglianza di una vasta zona circostante. I militari si concentrano sulle automobili transitate prima delle 7,30 di lunedì, quando è avvenuto il ritrovamento delle taniche, nella speranza di trovare qualche spunto utile. Perché come ribadisce il ministro: «Non c'è spazio per la cri-minalità»


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Fonte: Il Messaggero

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